Roma

Naufraga la ciclabile del Giubileo. Esposito sotterra il Grab: "Pericoloso"

Il Grande Raccordo Anulare delle Bici, così come è stato raccontato e annunciato dal sindaco come evento epocale per cambiare la mobilità a due ruote romana rimarrà una fantasia. E' l'assessore alla Mobilità Stefano Esposito a spegnere le velleità di chi voleva il percorso che unificava le ciclabili capitoline pronto per il Giubileo: "Va riprogettato" e all'indicazione del mese di dicembre fatta nei mesi scorsi dal Campidoglio appare "impossibile - dice Esposito - ma lo sarebbe stato anche se non avessimo deciso di rifare il progetto. Ci vorrà un po' di tempo".

"Il Grab ha dei seri problemi - spiega Esposito che ha incontrato alcune associazioni di ciclisti tra cui 'Salva i ciclisti' e 'Vivinroma' - uno su tutti quello che dovrebbe passare all'interno di alcune ville storiche che, come sappiamo, a determinati orari chiudono, cosa che renderebbe il Grab un percorso 'a tempo'. Intendo quindi, e in tal senso ho dato indicazioni agli uffici, rivedere la progettazione e averne una di qualità: non mi interessa 'vendermi' la realizzazione di un Grab fatto con due strisce per terra. Voglio che i ciclisti possano pedalare in sicurezza e non mi importa di quello che dicono le associazioni".

Un abstract dell'incontro di ieri è stato pubblicato su internet dalle stesse associazioni che, spiega Esposito, "ne hanno completamente stravolto il senso". "Evidentemente ho sbagliato a incontrare queste associazioni, che tra l'altro spesso non rappresentano nessuno - continua l'assessore ai Trasporti - e con le quali non parlerò più. Sul Grab ho instaurato un rapporto serio con Legambiente che condivide le mie riflessioni sul progetto attuale - conclude Esposito - e ne parlerò anche con Delrio, al quale il Grab sta molto a cuore, sia come ciclista sia come ministro delle Infrastrutture in grado di accompagnarci in questo lavoro".

"Anche sulle bike lanes, le piste ciclabili 'disegnate' sull'asfalto va fatta una riflessione. Questi percorsi devono avere una qualche forma di protezione che garantisca la sicurezza dei ciclisti. Come assessore ho una responsabilità e non vorrei che fosse realizzato qualcosa che invece di proteggere i ciclisti diventi il modo migliore per arrotarli".
"Non voglio avere morti sulla coscienza, e non voglio nemmeno che un magistrato mi venga a cercare perché sono state realizzate piste non sicure - continua Esposito - Inoltre, bisogna capire attentamente come realizzarle: se uso la sede stradale per una bike lane devo capire come va riposizionato ad esempio il parcheggio, voglio capire quanti posti auto si perdono trasformando ad esempio un parcheggio a spina in un parcheggio parallelo alla sede stradale.

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