Roma
Navigator, dovevano trovare lavoro ai chi ha il Reddito, saranno disoccupati
Nessuna proroga per i 958 contratti che scadono a ottobre: si aggiungono a quelli cessati ad aprile e luglio scorsi. La protesta
Reddito di cittadinanza: furbetti, truffatori organizzati e Paese diviso con i Navigator a metà strada, triturati dalle polemiche. Poco meno di 200 navigator, martedì sono scesi in piazza a Roma per chiedere di non essere trasformati da “cacciatori di lavoro” a nuovo disoccupati. Il 31 ottobre per quasi mille di loro, scadrà il contratto.
Poche domande e risposte evasive, perché se per molto sono nell'occchio del ciclone per il fallimento del Reddito, si difendono chiedendo ripetutamente: “Vorremmo sapere se serviamo a qualcosa, dietro ogni lavoratore c'è una famiglia – spiega uno dei manifestanti che chiede l'anonimato - siamo professionisti che hanno vinto concorsi e siamo laureati”.
La storia dei Navigator
Le figure professionali dei navigator, previste nel decreto del Reddito di Cittadinanza risalente al 2019, e che svolgono il supporto ai cittadini che lo percepiscono introducendoli nel mondo del lavoro con percorsi di formazione e colloqui, si sono viste abbandonate e costrette a contratti determinati per cui, come già successo in altre regioni e con le scadenze dei contratti ad aprile e luglio, dovranno lasciare il posto di lavoro. Non ancora organizzati in un sindacato, per ora sono un'associazione la “Anna” che ha addirittura pubblicato un “Libro bianco” sulle complessità della loro professione, “spesso considerati di serie B”.
Mille disoccupati entrano nell'Agenda del nuovo Governo
E così la “vertenza navigator” entra nell'agenda politica del nuovo Governo, prima ancora che si insedi. “Lasciati a casa da fine luglio 538 lavoratori di 5 regioni che lavoravano da 36 mesi in assistenza tecnica ai centri dell'impiego, il nuovo governo lo vuole imitare con i 1000 rimasti o li vuole finalmente recuperare tutti 1538 e utilizzare dove servono? Coraggio Meloni, non ci vuole molto a fare meglio di Orlando”. Sono gli appelli scritti sui manifesti in piazza Santi Apostoli ma la sintesi è sempre la stessa: si sentono precari e chiedono la stabilizzazione, cioè un posto di lavoro.