Roma

'Ndrangheta a Roma: sequestrati 3 milioni a due uomini del clan Piromalli

Fra i colpiti dal provvedimento un usuraio romano vicino a "Cosa Nostra" e alla "Banda della Magliana"

Sequestrati beni per 3 milioni di euro a due persone vicine al clan della 'ndrangheta facente capo alla famiglia Piromalli.

Sono stati confiscati un complesso immobiliare a Roma, un albergo- ristorante a Rocca di Papa e una polizza assicurativa di € 150.000, oltre numerosi rapporti creditizi, di cui uno intestato ad un società di capitali operante nel settore dell’energia elettrica, con sede nella capitale.

 

Dietro le operazioni la famiglia 'ndranghetista Piromalli

Gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito un sequestro di beni ai fini di confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di due uomini inseriti in pericolosissimi contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista operante nel mandamento tirrenico, facenti capo alla famiglia Piromalli di Gioia Tauro.

Al centro delle indagini due persone vicine rispettivamente alla 'ndrangheta e alla banda della Magliana

Si tratta di C. A., di anni 61, esponente della cosca calabrese Mammoliti e del pregiudicato romano F. G., di 79 anni. Quest'ultimo è un noto usuraio accostato, fin dalla fine degli anni ’70, a personaggi criminali come Danielo Sbarra e Luciano Merluzzi (commercialista del cassiere di "Cosa Nostra") e Pippo Calò e appartenenti alla c.d. “Banda della Magliana” e alla “Camorra”.

Riciclaggio di alte somme di denaro

Le indagini patrimoniali avviate dagli specialisti della Divisione Anticrimine, coordinati dalla D.ssa Angela Altamura, sono state focalizzate sulla ricostruzione della “carriera criminale” e sull’analisi delle posizioni economico-patrimoniali degli interessati unitamente a quelle dei rispettivi nuclei familiari. Tale attività ha evidenziato una rilevante sproporzione tra i beni posseduti, direttamente o per interposti fittizi, e i redditi dichiarati e l’attività economica svolta, tale da far ritenere che siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.

Tra i beni sequestrati alberghi e complessi immobiliari a Roma e in Calabria

I beni sottoposti a vincolo, del valore di circa tre milioni di euro, comprende la totalità delle partecipazioni di una società di capitali con sede a Roma, attiva nel settore immobiliare; un complesso immobiliare, sito a Roma, costituito da locali commerciali di estesa superficie; un complesso immobiliare destinato ad albergo – ristorante, ubicato a Rocca di Papa (RM); immobili per civile abitazione siti in Gioia Tauro (RC); una polizza assicurativa del valore di € 150.000, oltre numerosi rapporti creditizi, di cui uno intestato ad un società di capitali operante nel settore dell’energia elettrica, con sede a Roma. Le disponibilità finanziarie sono in corso di accertamento.

Bancarotta fraudolenta e riciclaggio di denaro nel settore alberghiero

Il 61enne è accusato di bancarotta fraudolenta e dell'impiego di capitali illeciti in attività economiche, gestite con modalità fraudolente, al fine di massimizzarne i profitti, nonché quelli di seriali intestazioni fittizie di beni con finalità elusive e agevolative. L'uomo aveva reinvestito nella capitale il denaro sporco nel settore alberghiero e della ristorazione. Accusato di riciclaggio di denaro nella medesima operazione anche il 79enne romano.