Nel Parco dell'Appia Antica, l'ex Cartiera diventa galleria d'arte
Pittura, scultura, fotografica e musica per la V edizione del Festival dal 9 al 25 settembre
L'ex Cartiera Latina nel Parco Regionale dell'Appia Antica diventa galleria delle arti: dal 9 al 25 settembre, gli spazi degli ex impianti industriali ospitano la V edizione del festival internazionale d’arte Per Appiam.
In occasione dei 500 anni dalla pubblicazione di Utopia di Tommaso Moro, il titolo scelto quest’anno per la rassegna è “Disegnare l’utopia”, con cui l’associazione organizzatrice dell’evento, Ipazia Immaginepensiero Onlus, ha voluto rendere omaggio all’opera e al pensiero del grande umanista inglese.
La manifestazione, curata dall’artista Roberta Pugno, coinvolgerà pittori, scultori, musicisti e fotografi, protagonisti di un ampio e articolato programma di esposizioni, concerti e incontri.
“Abbiamo rubato il titolo a Tommaso Moro per proporre un discorso sulla possibilità di pensare e fare cose ritenute impossibili”, spiega Antonio Di Micco, presidente dell’Associazione Ipazia Immaginepensiero. “Parliamo di una ricerca sulla bellezza e sull’esigenza di ciascuno di noi di realizzare la propria identità umana, ricerca che trova qui, ancora una volta, la sua espressione nella forma collettiva. A un mondo omologato e spesso rassegnato contrapponiamo una visione, un’utopia appunto, in cui originalità personale e crescita collettiva possano stare insieme e interagire”.
Durante l’intero periodo del festival nella Sala Nagasawa dell’ex Cartiera Latina saranno esposte le opere di pittura di Romina Farris, con la sua densa materia e l'affiorare gioioso di segni primitivi e tribali; Franco Onali, di cui sono presenti alcune tele del periodo 1993-1999; Stefania Panelli, con il suo stile vibrante informale da cui emergono preziosi frammenti di realtà; Armando Pelliccioni, che prosegue la sua ricerca pittorica sul misterioso rapporto tra arte e scienza; Roberta Pugno, con la sua sfida “impossibile” di dare materia, colore e forma alle realtà umane invisibili; Emiliano Serafini, che propone gli ultimi lavori su colore, segno e in particolare sulla linea; Laura Tondi, con le sue raffinate e poetiche stratificazioni di colore alla ricerca del non cosciente.
Accanto a loro sarà possibile ammirare i lavori di scultura di Paolo Camiz, definito dallo storico dell’arte Claudio Strinati “mente agile e profonda supportata dalla mano infallibile dello scienziato”; Maurizio Gaudenzi, con la sua ricerca sulla linea e sul rapporto tra questa e le distese di colore; Roberto Marino, che esporrà alcune tra le sue più recenti sculture sia all'interno che all'aperto”.
Spazio anche alla fotografia con gli scatti di Francesco Gentile, che presenta alcuni emozionanti immagini della baraccopoli di Castel Romano, e Stefano Giorgi, con le sue elaborazioni di ideogrammi cinesi trasformati in forme di danza.
Sono presenti inoltre opere in ceramica di Laura Testa, che ispirandosi alle immagini degli scavi archeologici propone intense presenze d'arte, e Antonio Taschini, con i suoi caftani, le sue navi e le sue splendide città sospese. Anche quest’anno saranno esposti oggetti in mosaico e vetro prodotti dagli ospiti del laboratorio Aletheia del centro diurno Arvalia di Roma. Tra gli eventi collaterali alla mostra, sabato 17 settembre è in programma l’incontro “Quando l'utopia diventa realtà. Il laboratorio Latina”, un momento di confronto con il sindaco della cittadina laziale Damiano Coletta e con i protagonisti del nuovo percorso cittadino nella cultura, nella politica e nell'arte, tra cui Fabio D'Achille, direttore delMadxi, Museo d’arte diffusa. Inaugurazione venerdì 9 settembre alle 18:00".