Nerds, sogni e paure della famiglia ideale. Trionfo black comedy al Brancaccio
Bruno Fornasari porta in scena una commedia geniale e provocatoria che vi farà sorridere e riflettere
di Silvia Tarquini
N.E.R.D. in medicina è l’acronimo per “Non Erosive Reflux Desease”, ovvero la patologia del reflusso non erosivo, il classico bruciore di stomaco fastidioso ma apparentemente innocuo. Ma N.E.R.D.s allude anche ai nomi dei quattro fratelli protagonisti della spettacolo scritto e diretto da Bruno Fornasari, in scena al Teatro Brancaccino di Roma.
Dal 12 al 15 e dal 19 al 22 aprile si alza il sipario su una commedia amara, provocatoria e irresponsabile, che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia: un quarto stato post moderno che cerca di liberarsi da paure e inquietudini tutte contemporanee, nell’ansia di rimandare il futuro e conquistarsi un presente a lunga scadenza.
Per festeggiare il 50° anniversario di matrimonio dei genitori, Nico, Enri, Robi e Dani - interpretati rispettivamente da Michele Radice, Tommaso Amadio, Umberto Terruso e Riccardo Buffonini - si riuniscono, insieme ad un gruppo di parenti, in un agriturismo celebre per banchetti e cerimonie. L’idea è quella che tutto sia perfetto, con tanto di torta nuziale, discorso dei figli e fotografie agli sposini nel parco vicino al laghetto con le paperelle. I festeggiamenti si svolgeranno in tutta sicurezza perché la zona è stata da poco recintata per evitare che marmaglie di stranieri possano entrare a disturbare i clienti. All’una in punto verranno serviti gli antipasti ma, un’ora prima del pranzo, i fratelli e gli altri familiari (tutti ruoli recitati dagli stessi quattro attori) saranno coinvolti in un delirio crescente.
Fin da subito le apparenze si sgretoleranno e i membri di questa micro comunità, fatta di egoismi e tanti silenzi, diverranno bombe inesplose pronte a saltare in aria alla minima scintilla.
N.E.R.D.s racconta l’instabilità emotiva e culturale di una generazione che tiene a modello, suo malgrado, un passato ormai anacronistico ed è incapace di un presente autentico. Sul futuro invece nessuno riesce a sbilanciarsi, perché a guardare avanti, dicono, si vede solo sfuocato.
Questa opera teatrale, che ha già registrato un largo interesse da parte del pubblico milanese, è una geniale sassaiola di battute fulminanti e caustiche scagliate contro l’osannata istituzione nazionale della famiglia tradizionale. Assolutamente da non perdere.
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