Roma
Neve e ghiaccio devastano l'agricoltura. Distrutte le coltivazioni all'aperto
Raddoppiano le spese per il riscaldamenti delle serre. Effetto boomerang sui prezzi al consumo
Neve e gelo compromettono il lavoro degli agricoltori e il raccolto di ortaggi e delle verdure stagionali. Migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, bestiame senz’acqua perché sono gelate le condutture, aziende e stalle isolate che in qualche caso non sono riuscite a consegnare il latte.
È il bilancio di un primo monitoraggio avviato dalla Coldiretti nel Lazio sugli effetti del maltempo che ha colpito pesantemente anche le campagne e le produzioni agricole. Da una prima stima i danni per i raccolti persi ammontano, in tutta la regione, ad almeno sei milioni di euro. Come se non bastasse, alle perdite già registrate dalle aziende si aggiunge il problema dei costi, praticamente raddoppiati, per il riscaldamento delle serre, con gli impianti alimentati a carburante che vanno tenuti accesi anche di giorno. Il sistema serricolo della piana di Fondi, come quello di Sabaudia, San Felice e dei comuni dell’agro romano è in sofferenza anche per il blocco degli impianti di approvvigionamento idrico causato dalle pesanti gelate, con il congelamento delle tubazioni e con la rottura e l’esplosione dei contatori.
Nel frusinate risultano pressochè totalmente danneggiate le coltivazioni invernali in campo aperto, come piselli e carciofi. Gravi danni anche agli agrumeti, come nel caso di Fondi, e ai vigneti di uva da tavola nella bassa provincia romana.
La Coldiretti Lazio, attraverso le proprie strutture provinciali, ha avviato già dallo scorso fine settimana un capillare monitoraggio tra le proprie aziende associate per una valutazione complessiva dei danni su tutta la regione per chiedere, qualora ve ne fossero gli estremi, l’adozione di misure di sostegno straordinarie per le aziende individuali e le cooperative specializzate nella produzione di ortofrutta.