Roma
Nicola Zingaretti segretario del Pd. La scalata al partito inizia da Roma
Il presidente della Regione Lazio cala il "poker" Alfonsi, Del Bello, Caudo e Ciaccheri
Nicola Zingaretti segretario del Pd. Il sogno proibito del numero uno della Regione Lazio parte da Roma, insieme ai volti nuovi e vincenti del centrosinistra capitolino: Alfonsi, Del Bello, Caudo e Ciaccheri.
I quattro presidenti di Municipio scendono in campo al fianco del numero uno della Regione in qualità di simboli del "modello Lazio", di cui il riconfermato Zingaretti è il massimo rappresentante. Giovedì 28 giugno, ore 19, in piazza Santa Maria in Trastevere andrà in scena infatti "Roma si può cambiare: per un'alternativa di popolo". Un incontro che, alla luce delle recenti vittorie negli ex Municipi grillini, punta a celebrare la riscossa del centrosinistra e all'auto-candidatura come alternativa al governo Raggi, ma non solo. La felice realtà locale non nasconde una certa ambizione e sogna di imporsi anche a livello nazionale.
Il Presidente Zingaretti sembra mirare difatti avvicinarsi ogni giorno di più al vertice di quel Pd attualmente privo di leader ed idee, mai così vicino al tracollo dopo la doppia batosta elettorale. Unica certezza: l’assemblea di partito convocata il prossimo 7 luglio, poi il nulla, o quasi. Al centro del “modello Zingaretti” un Pd unitario e inclusivo, capace di compattare diverse anime del centrosinistra e liste civiche, ribadito anche durante l'Alleanza del Fare, che ha riunito 204 sindaci da tutta Italia: "Non dobbiamo vivere il pluralismo come un problema e se ci sono posizioni diverse convivano, o quantomeno proviamo a farle convivere. Dobbiamo mettere l’accento su parola unità e non divisione, sulla parola collegialità e non solitudine, e questa Alleanza ci consegna un campo molto ricco di esperienze", ha assicurato nella giornata di mercoledì Zingaretti. Il numero uno della Pisana inaugura così dalla Capitale una vera e propria scalata al partito, con l'obiettivo di sovvertire, attraverso la ricetta del Lazio, la tendenza autodistruttiva del Pd a livello nazionale.