Roma
Niente tassa di soggiorno ai disabili, l'M5S dice no. L'ex Grancio furiosa
M5S respinge mozione per esentare disabili da tassa di soggiorno, l'ex pentastellata Cristina Grancio: “Ordini dall'alto”
“Una dimostrazione di insensibilità e chiusura ai diritti dei cittadini svantaggiati che bene rappresenta l’impermeabilità di questa amministrazione ai problemi della città. Il sindaco Raggi e la maggioranza capitolina non perdono occasione per marcare la loro distanza dai bisogni reali, ancora più odiosa se rivolta contro la disabilità”.
È una furia Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina. In una nota, l'ex consigliera M5S commenta il voto dell’Assemblea che ha respinto la mozione a sua firma che avrebbe impegnato il sindaco e l’assessore al Bilancio ad esentare i disabili ed i loro accompagnatori dal contributo di soggiorno, la tassa variabile da 2 a 10 euro al giorno a seconda della tipologia della struttura ricettiva, che tutti i turisti devono corrispondere durante il periodo di permanenza a Roma, tassa istituita dal 2011 per circa 130 milioni di introiti a favore del Comune nel 2018. La mozione è stata respinta a causa dell’astensione di tutti i consiglieri M5S, dopo che in una prima votazione 15 di loro avevano votato a favore, ma era mancato il numero legale. Alla seconda chiamata è arrivato “l’ordine dall’alto” che ha imposto l’astensione.
“Il regolamento di Roma Capitale attualmente vigente – prosegue la consigliera – non prevede questa esenzione a differenza di quanto hanno già introdotto, ad esempio, i comuni di Milano, Firenze e Napoli. In questo modo la maggioranza M5S intende evidentemente confermare l’esistenza di una città poco accogliente, che già maltratta i cittadini disabili con una pessima accessibilità ai mezzi del trasporto pubblico urbano, con l’assenza di percorsi dedicati nelle zone di interesse turistico e con il mancato contrasto della sosta selvaggia che troppo spesso impedisce l’accesso ai marciapiedi. Confermando il prelievo fiscale sui disabili e sui loro accompagnatori, l’M5S capitolino rinnega un percorso di attenzione ai diritti che ormai appartiene al loro passato remoto”.