Roma
No gassificatore: la protesta arriva a Roma. Si schiera anche il geologo Tozzi
Il movimento “no gassificatore” da Piombino a Roma. Il docu-reportage per chiedere aiuto alla stampa estera. Anteprima de Il metodo Piombino
A pochi giorni dal via ufficiale atteso dalla Regione Toscana, la protesta contro il gassificatore di Piombino si trasferisce a Roma e trova un supporter d'eccezione: il geologo e presidente del parco dell'Appia Antica Mario Tozzi.
Martedì 18 Ottobre, nella sede dell’ Associazione Stampa Estera in Italia a Roma, in Via dell’Umiltà 83, si terrà la conferenza stampa per la presentazione del video reportage “Il Metodo Piombino - L’Italia oltre la legge” del giornalista Max Civili. Interverranno: Mario Tozzi geologo e divulgatore scientifico, Stefano Tamburini giornalista, Alessandro Dervishi chirurgo/attivista NO rigassificatore.
Dopo acciaierie e altiforni, il "Metodo Piombino"
Scrivono gli organizzatori nella presentazione del video reportage: “Questa non è solo la storia di un rigassificatore che vogliono piazzare per caso e al più presto in un piccolo porto, inadatto a ospitarlo perché le case sono vicine, perché ci sono oltre cento corse di traghetti che gli passerebbero a pochi metri con gravi rischi di collisione, perché in quel porto possono esserci altri incidenti (incendi, esplosioni). Non solo perché ci sono aziende che coltivano pesce e molluschi in prossimità della nave rigassificatrice che scaricherebbe in mare ogni giorno tonnellate di acqua fredda ed ettolitri di varechina. Non solo perché quelle aziende danno lavoro a centinaia di persone e rappresentano il primo polo del settore in Italia. E non solo perché quel rigassificatore comprometterebbe la rinascita di un territorio devastato da molte altre scelte simili all’insegna del “prendi e fuggi”, come quelle delle acciaierie e degli altiforni”.
E aggiungono: “Questa non è solo la storia di un rigassificatore che non potrebbe starci perché qualsiasi valutazione di impatto ambientale darebbe un responso negativo, e infatti proprio per questo il governo l’ha esclusa. La storia del rigassificatore di Piombino è la storia di una diga dei diritti dei cittadini contro l’autoritarismo nel nome di una non meglio precisata “emergenza nazionale”.
E concludono: "Grazie a un articolo (il numero 32) del decreto aiuti bis dello scorso agosto, se passa l’operazione Piombino domani con lo stesso metodo si potrà realizzare qualsiasi cosa ovunque, senza che nessuno possa provare a opporsi. Non è una lotta di un movimento Nimby, a Piombino la lotta è per difendere un principio fondamentale: il diritto al rispetto delle regole, delle leggi, dei diritti".