"Noi non siamo sceriffi"
No alle multe tappa-buco
“Non vogliamo essere gli sceriffi di Nottingham ma agenti al servizio della sicurezza dei cittadini”: a lanciare la denuncia i caschi bianchi dell'Ugl che non ci stanno a passare per “taglieggiatori mascherati” dello Stato.
A criticare la notizia secondo la quale l’aumento delle contravvenzioni stradali elevate ai cittadini, costituirebbe una vera e propria "politica di bilancio" che, solo a Roma, frutterebbe oltre 250 milioni di euro l’anno, sono proprio gli stessi vigili urbani.
"Ritengo che, soprattutto con i tempi che corrono, i cittadini abbiano diritto ad avere dalle loro "guardie comunali" sicurezza e non una schiera di sceriffi di Nottingham impegnati a riempire le casse del Re Giovanni di turno", dichiara in una nota Marco Milani, coordinatore Romano UGL Polizia Locale. "La cosa peggiore è che al cittadino sanzionato va male due volte, una perché sorpreso in difetto ed una perché i suoi soldi andranno destinati a tutt’altro rispetto al fine previsto. Non tutti sanno infatti che, per legge dello stato (art. 208 C.d.S.), i proventi contravvenzionali devono essere destinati alla manutenzione stradale ed agli investimenti sul Corpo di polizia che le ha emesse”.
Una chiara disposizione di legge che viene pedissequamente violata anche dal Comune di Roma, che impiega questi denari per coprire altri imprecisati buchi del proprio bilancio, mentre aumentano sempre più le vittime per inefficienza sulla manutenzione stradale e suoi arredi, come denunciato da anni anche dalle associazioni “Vittime della strada”.
“Chiederemo di sottoporre questa situazione alla Corte dei Conti, paradossalmente basterebbe amministrare rispettando la legge e dell’annosa storia delle buche a Roma o dei vigili sotto organico, resterebbe soltanto il ricordo e, soprattutto, le odiate multe assumerebbero un valore sociale”, dice Sergio Fabrizi RSU della UGL-Pl.