Roma
Nomi nuovi ma le ciclabili cadono a pezzi. L'ultimo bluff: le foto della vergogna

Quattordici tratti di piste ciclabili saranno intitolati ad altrettante donne che hanno fatto la storia di Roma. La cerimonia si terrà a Ponte Milvio a conclusione di un progetto “Sulle vie della parità” che ha visto come protagonisti gli studenti delle scuole comunali. L’obiettivo del progetto era individuare percorsi culturali di genere femminile e promuoverne la ricerca storica. E la pista ciclabile che va da Piazzale Ponte Milvio a Castel Giubileo sarà suddivisa in tratti ognuno dei quali sarà intitolato a una donna.
Peccato che oltre al cambio di nome per le piste ciclabili non cambierà nulla: solo una mano di pittura ai varchi ma poco più in là il degrado. La denuncia dei ciclisti romani di BiciRoma che bocciano senza riserve un sindaco che con l'illusione della cavalcata in bicicletta fino al Campidoglio aveva fatto pensare ad un cambio di marcia nella mobilità sostenibile. Invece nessun chilometro di nuove piste e declassamento di quelle esistenti a piste ciclopedonali.
"A due anni dall’insediamento di questa amministrazione non possiamo che riscontrare come a fronte di questi iniziative aleatorie la ciclabilità romana non può contare su strutture, persone mezzi e fondi come sarebbe necessario e come promesso dai nostri amministratori - denuncia il presidente di BiciRoma Fausto Bonafaccia - Per il declassamento ne abbiamo chiesto lumi, ne mesi scorsi, al tavolo (inutile e inconcludente) della ciclabilità che neanche si convoca più ed ovviamente nessuna risposta".
"Ora questo breve tratto è stato ripulito e riverniciato ma basta andare un po’ più in là per vedere la vegetazione incolta che sta chiudendo il passaggio dei ciclisti. Inoltre a ponte Milvio BiciRoma aveva presentato un progetto che prevedeva una struttura a servizio dei ciclisti e la riunificazione della ciclabile che oggi accoglie i cicloturisti e finisce su una rampa di scale ma non ce la fanno fare.
Se a qualcuno si devono intitolare le ciclabili a nostro avviso sarebbe il caso di farlo per quegli uomini e donne che hanno vissuto di bicicletta come i grandi campioni e campionesse dello sport ciclistico o se si vuol indirizzare verso le donne un’iniziativa sarebbe meglio quella più concreta di garantire loro la sicurezza mentre percorrono le ciclabili dotandole di punti sos e di maggiori controlli liberandole dal degrado in cui si trovano attualmente".
"Inoltre - conclude Bonafaccia - l’amministrazione comunale dovrebbe rendere conto della perdita dei fondi regionali per la prosecuzione della dorsale Tevere dal GRA sino al litorale nel comune di Fiumicino che ha invece saputo ottenere gli stessi fondi e sta realizzando il tratto di sua competenza".