Roma
Non serve l'Isis, basta il made in Italy. Il disastro di Fiumicino incendia la Rete
"Un cornetto 2 euro e cinquanta, io lo sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe reagito male #Fiumicino". Intrappolati sul Raccordo, in fila per arrivare al lavoro o semplicemente spettatori del rogo che ha devastato l'aeroporto della loro città, i romani hanno trovato il tempo di scerzarci su. Mentre i Vigili del Fuoco stavano spegnendo gli ultimi focolai e divampavano le prime polemiche sulla sicurezza del primo aeroporto d'Italia e sul suo sistema antincendio, in Rete prevale l'ironia.
“Il Made in Italy rende superflui anche gli attentati”, “Isis potete stare a casa, facciamo tutto da soli”. Una risata, amara, per allontanare la paura, e il tradizionale “romans way of life” che prevale sul gusto della polemica. "#Aeroporto di #Fiumicino in fiamme, #TangenzialeEst allagata... Se solo i due eventi potessero incontrarsi!".
Sul web rimbalzano i temi che finita l'emergenza saranno l'attualità delle prossime ore. C'è chi come parla della sicurezza: “Ieri in #fiumicino una portacenere stava fumando fortemente nella sala fumatori. Ragazza della vigilanza seduto accanto non faceva nulla”. “Per fortuna a #Fiumicino non ci sono morti e feriti. Per #Alfano è un altro successo!”. “Sicuramente colpa di Nerone! #Fiumicino”.
Nel disastro del Terminal 3 i danni più gravi sono quelli alla zona commerciale e c'è chi twitta in merito: “Mia moglie piange pensando alle borse di Gucci e Dolce & Gabbana andate distrutte nell'incendio di #Fiumicino.” “Già all'aeroporto panini e pizzette erano care arrabbiate, ora metteranno una rustichella a 24 euro?!”.