Roma

Norme anti-Covid beffate: Rinaldo all'Acquedotto come discoteca. Chiuso

Il celebre ristorante sulla via Appia si prende 4 giorni di chiusura. In 250 dopo cena in pista a ballare senza mascherine

Cena seduti, poi al momento del dolce, il celebre ristorante Rinaldo all'Acquedotto si è trasformato in una gigantesca sala da ballo con 250 persone in pista senza mascherine: insomma una discoteca improvvisata in violazione delle norme Covid. Così è arrivata la Polizia che ha staccato la corrente.

Nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto e al contenimento del diffondersi del virus Covid – 19, la Polizia di Stato, al fine di monitorare l’effettivo rispetto dei protocolli cui devono attenersi i gestori degli esercizi pubblici, ed in particolare delle attività inerenti la movida, hanno effettuato controlli mirati in vari quartieri della capitale e del litorale laziale.

In particolare, gli agenti della “Divisione Polizia Amministrativa e Sociale” della Questura di Roma hanno accertato che un noto ristorante della capitale, sito sull’Appia, esercitava la sua attività non solo in violazione dei protocolli regionali, in specie quello relativo alla ristorazione, ma anche in aperto contrasto con le disposizioni di legge che impongono, al momento, la chiusura delle attività di intrattenimento danzante, avendo trasformato il suo locale in una vera e propria discoteca.

Nell’esercizio erano infatti presenti circa 250 persone delle quali circa la metà, una volta terminata la cena, era intenta a ballare, in maniera accalcata, sprovvista di mascherine e senza rispettare il previsto distanziamento interpersonale.

Gli investigatori della P.A.S., oltre ad applicare al gestore le sanzioni pecuniarie previste per il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza Covid, ha anche disposto l’immediata chiusura del ristorante per 4 giorni, al fine di impedire la prosecuzione della violazione.