Roma
Nudi e bellissimi, adolescenza età d’oro: Taufenbach sulle orme di Duchamp
La galleria Spazio Nuovo ospita a Roma le foto di Edouard Taufenbach: un'arte che parla della bellezza dell'adolescenza
di Maddalena Scarabottolo
Foto, arte e bellezza dell'età d'oro riempiono la galleria Spazio Nuovo a Roma. “Speculare” è la mostra dedicata alle opere di Taufenbach, giovane talento della scena europea, visitabile fino al 14 giugno.
Edouard Taufenbach arriva direttamente a Roma, con “Speculare”, dopo gli onori ricevuti in occasione di Paris Photo. La galleria Spazio Nuovo espone una selezione di opere legate alla cosiddetta età d'oro: l'adolescenza.
Il lavoro plastico di Taufenbach, curato per l'occasione da Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz, si struttura a partire dalla collezione di fotografie d'epoca, anonime e amatoriali, del regista Sébastien Lifshitz.
L'artista interviene sulle foto ristampandole tante volte quanti saranno poi i tasselli che utilizzerà per realizzare l'opera. La ristampa avviene su carta baritata così da mantenere il colore in bianco e nero vibrante e sgranato come l'originale d'epoca.
Le foto vengono demoltiplicate attraverso la frammentazione e la ripetizione. Le varie parti delle composizioni fotografiche, in molti casi, sono riorganizzate secondo scale, grandezze e forme geometriche differenti. Questi espedienti tecnici non fanno altro che veicolare la spensieratezza e i sentimenti di questo particolare passaggio della vita.
L'ozio e il piacere varcano un'altra dimensione grazie all'edonismo dei corpi seminudi, alle immagini di vacanza sul bagnasciuga e all'intimità della camera da letto.
Un'armonia quasi matematica tiene uniti i vari collage in un caleidoscopico mosaico di sfumature che virano dal bianco al nero e viceversa. Ogni striscia ha un suo peso e un significato preciso all'interno della composizione.Questo approccio di trasformare un'immagine semplice e senza pretese artistiche in un risultato formale di alto livello permette allo spettatore di entrare nel vivo della situazione e nel pieno significato dell'attimo che è stato catturato.
La volontà di introdurre in un'immagine statica il movimento, deriva dai suoi studi di estetica del cinema. Alcuni lavori assomigliano infatti ai primi studi sulla cinetica e sulla moltiplicazione del movimento eseguiti nell'ambito delle prime avanguardie storiche.
Tra i vari tasselli delle opere si possono riconoscere anche chiari omaggi culturali ad alcune personalità del passato, come ad esempio Marcel Duchamp e Pier Paolo Pasolini. Si possono riscontrare chiari riferimenti anche alla storia dell'arte più antica e in particolare ad aspetti legati alla scultura: le movenze delle ragazze ricordano le posizioni delle ninfe classiche e quelle dei ragazzi il canone dei Kouroi dell'antica Grecia.
Questa modalità artistica non solo congela un'azione che è stata compiuta più di mezzo secolo fa, ma ridà vita e nobilita per la terza volta una scelta stilistica: la prima nel momento in cui la foto è stata scattata, la seconda quando il regista Lifshitz ha scelto quell'immagine fra le tante esposte ad un mercatino d'antiquariato e infine la personale reinterpretazione di Taufenbach che rende l'azione, contenuta nella foto, moltiplicabile e rediviva.