Roma
Nuovo Stadio e caos registrazioni: satira Berdini: “Vittima di un complotto”
L'assessore denuncia di essere vittima della lobby del cemento. Da ridere
Dalla lobby dei frigoriferi abbandonati lungo le strade a quella del Nuovo Stadio. Per uscire dal pasticcio in cui si è cacciato l'ormai ex assessore Paolo Berdini preleva direttamente dall'archivio del Movimento Cinque Stelle, il teorema del complotto.
E così, per giustificare l'agguato giornalistico e mesi in cui si è limitato a chiacchiera off the records senza mettere mai un atto nero su bianco, scrive a Il Fatto quotidiano e spiega gli accadimenti della sua ultima settimana da assessore come facenti parte di un disegno complottistico che lo vede vittima dei poteri forti e della lobby del cemento.
La lettera-denuncia
Scrive l'architetto Berdini: “Oggi sono di fronte a un accanimento mediatico senza precedenti. E c'è un perché: la posta in gioco è alta e si chiama Stadio di Tor di Valle. Insieme a una complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppure tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora". Quanto allo stadio, "la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa", "non nascondo - scrive Berdini - che in diversi momenti, soprattutto a partire da dicembre, ho provato solitudine. Per mesi sono stato l'assessore 'contro', anche nella riunione che si è tenuta martedì 7 febbraio nel mio assessorato. Che non si è conclusa come i fautori del progetto speravano. Il giorno seguente, guarda caso, viene pubblicata una 'intervista truffa'. Con una sapiente regia delle uscite un quotidiano pubblica prima una conversazione, poi una registrazione e infine un altro stralcio di quell'audio”.
Fantasia a Cinque Stelle
E conclude fanciullescamente dopo aver dato la stura a ogni illazione sulle presunte relazioni sentimentali del sindaco: "Il M5S ha la grande opportunità di continuare l`azione fin qui intrapresa per cambiare Roma. Se la Raggi vuole, io ci sono".
Dopo il danno, anche la beffa di trasformarsi da carnefice in vittima. Un volo pindarico senza precedenti. Se infatti avesse voluto cancellare il “mostro dello Stadio” gli sarebbe bastato predisporre una delibera di revoca della pubblica utilità e portarla in Giunta.