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Roma
Obiettori di coscienza, riesplode la guerra del primario al San Camillo

Donne sul piede di guerra. E ripartito da poche ore il tam tam sulla rete contro la nomina di un primario obiettore alla guida della ginecologia dell’Azienda ospedaliera S. Camillo.

 


A ridare colpi energici ai tamburi della protesta la ginecologa Elisabetta Canitano storica esponente del femminismo romano, pasionaria della sanità pubblica e fiera sentinella dei diritti delle donne e del rispetto della leggi a loro favore, dalla corretta distribuzione della pillola del giorno dopo alla difesa della 194.

La prima battaglia per il primario
Nella scorsa primavera contro l’ipotesi che arrivasse a guidare il reparto del più grande ospedale pubblico regionale un professionista obiettore lanciò una petizione su facebook che raccolse in breve tempo circa 7000 firme. La nomina non si fece, resto in stand by, ora sembra che stia ripartendo la procedura ed all’orizzonte, secondo la Canitano, c’è la stessa conclusione. Da qui il nuovo appello sempre sui social con il quale denuncia una egemonia religiosa nelle maternità del Lazio.“ Sono maternità di proprietà religiosa o gestite da religiosi -  dice nel posti su sul suo profilo social- Il Policlinico Gemelli, Villa San Pietro Fatebenefratelli, Fatebenefratelli all'isola Tiberina, Santa Famiglia, Città di Roma, il Cristo Re ora privato ma ormai obiettore al 100%. Hanno un primario proveniente dalla sanità cattolica Viterbo, Frosinone, il San Giovanni, il Policlinico Casilino. Il Direttore dell'ostetricia e Ginecologia della Sapienza viene dal Campus biomedico (Opus dei). Per quello che riguarda le maternità pubbliche con primari obiettori ma non religiosi e stata chiusa, dal presidente Nicola Zingaretti, la terapia intensiva neonatale del San Filippo e il Ministro ha detto "niente Tin” niente aborti terapeutici"”.

Gli ospedali che controllano i corpi delle donne
Secondo la ricostruzione della Canitano “La sanità religiosa a grandi passi conquista i nostri reparti controllando cosi i corpi delle donne. Nella prima edizione di questo concorso del San Camillo era già arrivata prima una ginecologa proveniente dal Policlinico Gemelli ma poi il concorso e stato invalidato per motivi procedurali”.

Le streghe sono tornate
Un tempo si scandiva lo slogan “tremate tremate le streghe son tornate”, sarà il caso che qualcuno lo rammenti al Presidente della Regione.

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194canitanoginecologiaobiettori di coscienzaospedali cattoliciregione laziosan camillo






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