Roma
Occupazioni abusive a Roma: il “mercato” in mano ad una donna ai domiciliari
Il racket delle occupazioni abusive di immobili gestito al Tuscolano da una 47enne: era riuscita a vendere una casa di un Ente Pubblico già occupata dal figlio
Occupazioni abusive, il “mercato” di Roma in mano ad una romana di 47 anni agli arresti domiciliari. La donna era una vera e propria fuoriclasse del settore, tanto da riuscire a fornire dietro promessa di compenso le chiavi di un appartamento di proprietà di un Ente Pubblico occupato illegalmente da suo figlio ad una famiglia di cittadini peruviani.
Nella giornata del 29 settembre scorso gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Tuscolano, diretto da Fiorella Bosco, hanno dato luogo ad un ordine di esecuzione al Decreto di sospensione cautelativa della misura alternativa della detenzione domiciliare, emesso dall'Ufficio di Sorveglianza di Roma, nei confronti della donna, A.S. le sue iniziali, ed hanno portato la stessa presso la Casa Circondariale di Rebibbia Femminile.
La condanna alla 47enne era scaturita a seguito di attività di indagine svolta dagli investigatori poiché la donna risultava appunto a capo di un'organizzazione che gestiva il racket delle occupazioni abusive degli immobili nel quartiere Tuscolano. In particolare dalle indagini era emerso che la 47enne stava espiando la predetta misura detentiva presso l'abitazione sita sempre in zona Tuscolano e, approfittandosi di alcuni permessi a lei concessi nei giorni 15 e 16 agosto 2020, si era incontrata presso un bar di zona con delle persone a cui, dietro promessa di compenso, aveva fornito le chiavi di un appartamento che impropriamente asseriva essere di sua proprietà, ma che in realtà apparteneva ad un Ente Pubblico, precisando che in passato lo stesso immobile era stato abusivamente occupato da suo figlio, attualmente detenuto.
In considerazione di quanto accertato e rilevato il perseverare nello svolgimento della stessa attività criminale per cui l'A.S. era stata sottoposta alla misura detentiva, nonché la spiccata capacità criminale dimostrata dalla donna, a spregio degli obblighi di cui sopra e, in virtù dei suoi numerosi precedenti penali, gli investigatori hanno richiesto all’Autorità Giudiziaria di valutare l'opportunità di aggravare la misura nei confronti della stessa.