Olimpiadi a Roma, gli atleti di Rio alla Raggi: “Noi vogliamo gareggiare”
“Non chiuda la porta di fronte ad un'occasione irripetibile. Roma è la nostra Capitale... siamo con lei”
Olimpiadi di Roma 2024. Dopo il no di Beppe Grillo scendono in campo gli atleti per la sfida più difficile: toccare le corse sensibili del sindaco e convincerla a tornare sui suoi passi. E la voce di ha gareggiato, sofferto e vinto a Rio de Janeiro è veramente sì un “potere forte”.
osì scrivono: Cara Sindaca, abbiamo appena concluso una fantastica edizione dei Giochi Olimpici a Rio e torniamo a casa con un risultato sportivo di immagine e di medaglie che hanno esaltato e commosso gli italiani. Ci siamo fatti onore, abbiamo sofferto e gioito, vinto e talvolta perso, ma sicuramente abbiamo regalato all'Italia quelle emozioni forti che solo un'Olimpiade sa offrire. Sappiamo che manca poco tempo allo scadere del termine per la sua accettazione alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024".
Questa il resto della missiva annunciata su tweet che merita una attenta lettura: "Chi come noi ha avuto la possibilità di vivere quelli di Rio e di conquistare una medaglia facendo salire sul podio il nome dell'Italia - aggiungono gli atleti - è convinto che riportare i Giochi nel nostro Paese e nella nostra Capitale darebbe alle nuove generazioni il necessario ottimismo per credere in un futuro migliore. Lei può dare un impulso decisivo ai nostri sogni e una motivazione di entusiasmo per tutto lo sport italiano. Le chiediamo di non far mancare il suo sostegno alla candidatura di Roma. Lo chiediamo con quella passione che abbiamo mostrato in questi giorni nelle nostre gare e che ci ha consentito di primeggiare. Ci appelliamo alla Sua sensibilità di Sindaco e al suo amore di madre. Se giochiamo insieme, nessuna partita potrà mai essere persa. Uniti si vince, lo ha dimostrato Lei diventando Sindaco, lo abbiamo dimostrato noi vincendo a Rio. Siamo certi che Lei condivide questi sentimenti. Non chiuda la porta di fronte ad un'occasione irripetibile. Roma è la nostra Capitale e tutti noi siamo al suo fianco nelle battaglie che Lei sta conducendo per riportarla agli antichi splendori. Saremo felici di poter gareggiare ora, insieme, per conquistare un sogno, una speranza: Roma 2024. Un abbraccio sportivo".
E Contestualmente, sul tavolo del primo cittadino M5s, è arrivata anche un'altra lettera, firmata da Niccolò Campriani, tre volte campione olimpico.
"Gentile Sindaca, questo Paese ha bisogno di intendere il reale valore della speranza - scrive invece l'olimpionico azzurro Campriani - I giovani hanno necessità di vivere delle opportunità prima ancora di sconfitte o vittorie. Questo è un Paese che ha fatto molti errori, tuttavia da sportivo non riuscirei mai a superare i miei limiti se non accettassi prima la loro esistenza e poi la possibilità che vengano superati con impegno, fatica e sacrificio. Nei miei anni di carriera da Olimpionico ho osservato come edizioni diverse dei Giochi hanno avuto differenti effetti sulla vita sociale della nazione ospitante. A tal proposito voglio condividere con lei una mia testimonianza della legacy di Londra che ho avuto la fortuna di vivere durante i miei anni di Master a Sheffield nel 2013 e 2014. Ho ancora negli occhi le centinaia di famiglie che si riunivano ogni sabato mattina nello spazio verde di Encliffe Park per correre insieme la 5 km settimanale. Ciascun partecipante veniva munito di un braccialetto magnetico per registrare automaticamente il tempo totale. Ognuno poteva monitorare il proprio trend di miglioramento sul sito del Comune e collezionava orgogliosamente le magliette celebrative consegnate in omaggio al traguardo della 10ma, 50ma o 100ma corsa. Londra 2012 è stato soprattutto il veicolo per portare lo sport nelle scuole primarie e secondarie Inglesi: le attività sportive sono state integrate con i programmi accademici in modo serio e armonioso. L'eclatante risultato della Gran Bretagna nel medagliere di Rio è solo uno degli effetti collaterali di questa trasformazione culturale il cui valore non si misura nel numero di ori ma nell'impatto tangibile sul welfare di una società più dinamica. Ci dia la possibilità di assumerci da giovani atleti e buoni cittadini le responsabilità che la passione e i sogni ci hanno attribuito".