Roma
Olimpiadi a Roma, Malagò spera nel buon senso della Raggi e dell'M5S
Magi sfida il Pd: “Presentino una delibera per chiedere il referendum”
Olimpiadi a Roma, le due fazioni non si risparmiano. "Mi auguro che deciderà il buon senso”, dice il presidente del Coni Giovanni Malagò e a proposito del faccia a faccia col sindaco Raggi, aggiunge: “Confermo che ci doveva essere un incontro".
Gli fa eco il presidente di Federbasket Gianni Petricci: “Io tifo per le Olimpiadi a Roma, non ho parlato perché tutte le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano. L'unico che ha il titolo per parlare è il presidente del Coni Malagò che sta lavorando molto bene. Dico solo che mi auguro che ci sia un'illuminazione per far si' che l'Italia e Roma vivano un'emozione indimenticabile".
E mente si attende la decisione del Comune, tornano in campo i Radicali che chiedono al sindaco di indire il referendum tra i cittadini. Scrivono Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli: “ Si allarga nel Pd il fronte di chi ora chiede che a decidere sulla candidatura olimpica siano i cittadini con un referendum. Una proposta che, come è noto, noi Radicali abbiamo lanciato a gennaio portando avanti nei mesi scorsi la raccolta firme in totale solitudine, per di più fronteggiando il boicottaggio messo in atto con ogni mezzo dal Coni, che pure in queste ore sembra aver aperto all'ipotesi referendaria, e il rifiuto della sindaca Raggi di assumere i provvedimenti necessari a favorire la partecipazione popolare, come pure lo statuto comunale le chiede di fare. Al di là delle convenienze politiche del momento, il referendum resta l'unica strada per garantire un dibattito pubblico e trasparente sul merito del progetto e sulla sua eredità - la cosiddetta legacy - per Roma".
"Dunque non possiamo che accogliere con favore l'apertura dei democratici, da Di Bartolomei a Sassoli, ma perché non cada nel vuoto c'è solo la strada che abbiamo già indicato - continuano i Radicali - i consiglieri Pd presentino una delibera per chiedere un referendum e chiedano agli altri gruppi, e in particolare quello del M5S, di votarla per consentire una partecipazione reale e concreta dei romani alle decisioni dell'amministrazione. Ricordiamo che i consiglieri grillini si sono astenuti sulla mozione Fassina, che pure chiedeva un referendum, perché era già in corso la nostra raccolta firme. Ora che è sospesa, non avrebbero più alibi: il loro no sarebbe una sconfessione chiara e netta dei principi di un Movimento che afferma di essere nato 'da' e 'per' la partecipazione dei cittadini".