Olimpiadi, Raggi e M5S dicono no: "Portano solo cemento". E' il gran rifiuto
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Olimpiadi a Roma, la Raggi rifiuta l'appuntamento con il presidente del Coni e poi dice no: niente Olimpiadi a Roma “perché sarebbe da irresponsabili.. perché non vogliamo lasciare spazio alle colate di cemento”.
Dunque, il gran rifiuto. Preceduto da uno sgarbo istituzionale perché all'appuntamento col presidente del Coni, non si è presentata e ha mandato un giovanotto dell'Ufficio Stampa che è rimasto 37 minuti a far compagnia a Giovanni Malagò e al coordinatore del progetto olimpico, Diana Bianchedi, sino a quando non è stato formalizzato che l'incontro non si sarebbe tenuto. Violata ogni regola di educazione e violato anche il protocollo del Campidoglio, tant'è che la scelta della Raggi scatena le ire dell'opposizione che aspettava come la manna l'ennesimo scivolone.
E per Roma la seconda “condanna”. Dopo Mario Monti che aveva cancellato la candidatura voluta da Alemanno per il 2024, il sindaco a Cinque Stelle trasforma il Campidoglio in un cinema, proiettando le slides che danno la misura dei fallimenti olimpici nelle città ospitanti.
Riferita al dossier Olimpiaco, il sindaco dice: "E' un elenco di opere e di promesse. Non siamo soli – continua la Raggi - perché la nostra posizione non è isolata. Boston, Amburgo e Madrid hanno detto che non vogliono ipotecare il futuro dei cittadini. Hanno fatto valutazioni del tutto simili alle nostre. Sono eventi importanti ma non sono sostenibili per le città. Alla luce dei dati di bilancio queste olimpiadi porteranno solo ulteriori debiti”.
Squilla un telefonino. Uh, cinguetta e fa una pausa, "ma noi amiamo lo sport e vogliamo una qualità della vita migliore. Vogliamo uscire dalle logiche emergenziali e lavorare sul quotidiano. Noi abbiamo un progetto per Roma che è più ambizioso delle Olimpiadi, vogliamo restituire una città degna delle capitali europee. I cittadini hanno detto cosa ne pensano delle Olimpiadi e lo hanno detto al ballottaggio quando il 70 per cento ha detto. Un disabile le Olimpiadi le fa tutti i giorni. Non ci servono nuove cattedrali”.
Ed ecco il progetto: “La città del nuoto diventerà la vela della conoscenza grazie a un accordo con l'Università, le Tre Fontane un impianto paraolimpico con tariffe accessibili e avvieremo un'attività di promozione dello sport. Questo è il nuovo impegno sullo sport”.
A latere il ritiro della candidatura è stato formalizzato con la presentazione di una mozione. La aparola passa al Consiglio Comunale dove il Movimento ha la maggioranza assoluta. Fone del sogno olimpico. Roma da oggi è ancora più povera.
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