Roma

Olimpiadi Roma, il Comitato: avanti, col dossier “garanzie”. Parla Lucarelli

Olimpiadi: la verità su Caltagirone, Malagò e Montezemolo. Monica Lucarelli: “Los Angeles e Parigi festeggiano”

“No alle olimpiadi perché sarebbe da irresponsabili”. Così il sindaco Raggi ha bocciato Roma 2024, ma c'è chi quell'aggettivo non  lo manda proprio giù.


Dottoressa Lucarelli, oltre a Malagò, Pancalli, Bianchedi e Montezemolo, c'è chi come lei nel Comitato Promotore ha lavorato nella seconda linea. Le è responsabile del programma “Education, progetti sociali e innovazione: si sente un'irresponsabile?
“Guardi evitiamo la polemica. Io non mi sento irresponsabile, anzi. Credo che abbiamo lavorato con grande trasparenza, attenzione e grandissima professionalità su ogni aspetto del progetto. Che Roma abbia delle difficoltà è sotto gli occhi di tutti e proprio perché sono responsabile credo che si debba dare un futuro migliore alla nostra città e ai nostri figli”.

Ora tutti a casa?
“Neanche per sogno. Io sono sotto contratto a partita Iva e tutti i contratti prevedono l'interruzione qualora venisse meno la candidatura. C'è solo un piccolo problema ed è quello che noi continueremo al lavorare sino a quando la mozione non verrà approvata dal Consiglio, perché la legge ci obbliga a rispettare la prossima scadenza del 7 ottobre, quella in cui Roma dorò presentare le garanzie allegate al dossier cosa ben nota perché è tutto sul sito internet. Tutto trasparente”.

Vabbè giusto un rinvio. Appena il presidente del Consiglio Comunale, Marcello De Vito metterà in calendario la votazione della mozione, scatterà lo sciogliete le righe.... Con quale stato d'animo lavorerà?
“Io sono molto serena e lo stato d'animo è quello delle persone che lavorano in maniera onesta. Il mio dispiacere è per come si è chiusa la vicenda. Anche se non è chiusa. C'è una mozione dell'ex sindaco Marino e un'indicazione del Governo che ci dice di andare avanti. Servirà un atto formale perché non basta una conferenza in cui tra l'altro sono circolate informazioni non corrette”.

Quali?
“Tante per fare un esempio, Boston Madrid e Amburgo non sono città che si sono candidate, ci hanno solo pensato. Boston ha ceduto il passo a Los Angeles e stanno combattendo con il coltello tra i denti”.

Vuol mettere Los Angeles con Roma? La nostra è una città ormai povera...
“Le Olimpiadi potevano essere un'opportunità importante per trainare risorse economiche sulla città e su progetti importanti. Ora quelle risorse non ci saranno. Tradotto saremo più poveri”.

Delusa?
“Mi sarei aspettata controproposte. E quando ho sentito tutta una serie di azioni promesse per lo sport pensavo che avrebbero indicato anche come trovare le risorse. Invece il dossier olimpico non è stato minimamente attaccato. Non ho sentito tra le motivazioni un attacco al contenuto. Lo sanno tutti a livello internazionale che abbiamo fatto un buon lavoro”.

Una bella figura di m... a livello internazionale...
“Non siamo molto credibili nel panorama internazionale. E' un peccato per la città. Capisco che non si vive di grandi eventi, ma attraggono, fanno cultura. A Rio con le Paralimpiadi ci sono stati 220 mila volontari. Spiace che il sindaco non sia venuta a vedere”.

“Malagò, Bianchedi e pure lei: siete accusati di essere lunga mano dei costruttori..
“Noi non lo siamo e durante l'incontro tecnico di martedì sera lo hanno visto. Le Olimpiadi sono un evento così grande che richiede una legge di Stato e sarebbe stato tutto in mano al Comune di Roma. Quindi la gestione di Tor Vergata non sarebbe rientrata nella concessione esistente con Caltagirone. E non saremmo stati noi a gestire ma il Comitato Organizzatore”.

Se Roma piange chi ride?
“Parigi e Los Angeles hanno un candidato forte in meno contro cui combattere. A Rio la domanda che tutti ci facevano era che dice il sindaco. Non avere Roma vuol dire non avere un candidato fortissimo, sia per il progetto, sia per chi sarebbe voluto venire a Roma. All'estero sono tutti innamorati di Roma e dell'Italia. Solo i romani non lo sono.

Quindi il no di di Virgina Raggi e di Beppe Grillo...
“Per me è il no del Comune di Roma. Lei per me è il sindaco. Poi se è 5Stelle o altro … non importa”.

Ha mai incontrato il cavalier Caltagirone?
“Mai. E penso che non sia mai venuto e poi non ne avrebbe avuto motivo”.

E possibile sintetizzare la vicenda con un No a Caltagirone?
“Bisognerebbe chiederlo alla Raggi. La cosa che trovo surreale è come è stata condotta la vicenda, cioè senza alcun rispetto per chi ha lavorato. Contrati o favorevoli si doveva entrare nei contenuti. La foto del ristorante lascia basiti. Non c'entra niente Caltagirone è un problema di educazion. e poi se vialimo dirla tutta, sono Raggi e Frongia che stanno dando lavoro a Caltagirone. Nella conferenza stampa è stato detto che hanno firmato una convenzione con Tor Vergata, quindi nell'ambito della concessione vigente con la Vianini".

Malagò, Montezemolo.. i soliti nomi noti. Secondo lei ha influito sulla scelta radicale del Movimento?”
“Io  le rispondo con controdomanda: chi oggi ha la capacità di rappresentare a livello internazionale – perché votano 84 signori che appartengono altri paesi del  mondo  - l'Italia?. Il signor Montezemolo è stato presidente Ferrari che rappresenta l'eccellenza italiana nel mondo; Malagò è il presidente del Coni è in un ruolo istituzionale. Chi ha la capacità e la conoscenza del mondo olimpico com atleta e come manager? Diana Bianchedi. Mi sarebbe piaciuto ascoltar alternative. E poi questo è il comitato promotore non quello organizzatore. Lo dice il regolamento sulle Olimpiadi”.