Roma
Omicidi a Roma, 2017 “nero” dei clochard. Femminicidi, razzismo e violenza
Omicidi a Roma, i casi di cronaca nera del 2017
di Valentina Renzopaoli
Omicidi a Roma, dal rogo di Centocelle alle gambe mozzate nel cassonetto, passando per i numerosi omicidi di senza tetto. E' stata la seconda parte del 2017 quella più insanguinata. E spesso le vittime sono disperati, persone che vivono ai margini dimenticate dal mondo.
Il primo maggio femminicidio nel centro storico di Roma. Uccide la compagna e poi si va a costituire. La donna è stata trovata morta, riversa sul letto, in un'abitazione di vicolo del Babuino, a due passi da piazza del Popolo. A dare l'allarme lo stesso compagno, un 55enne italiano incensurato, che si è presentato a una caserma dei carabinieri dicendo di aver ucciso la convivente, un'italiana di 47 anni.
Razzismo e ottusa violenza: sono le parole che meglio racchiudono il gesto folle di chi il 10 maggio ha dato fuoco ad un camper parcheggiato in un centro commerciale in zona Casilino in via Guattari, dove viveva una famiglia di etnia rom. A perde la vita sono tre sorelle di 5, 11 e 20 anni colte dalle fiamme nel sonno.
Il 15 giugno un romano di 57 anni, pregiudicato per furto e lesioni accoltella il fratello di 51 anni dopo una lite, ad Ostia.
Quella del 14 luglio è una storia emblema di dolore e disperazione. Luigi Biasini, 79 anni, uccide la moglie 81enne soffocandola con un sacchetto di plastica intorno alla testa e poi si lancia nel vuoto dal balcone al quinto piano di una palazzo di via Pietro Cartoni a Monteverde. L'anziana era malata di alzheimer da tempo e lui non riusciva più a gestirla.
In piena estate, il 17 agosto, una scoperta fa film horror sconvolge la città: in un cassonetto di viale Maresciallo Pilsudsky ai Parioli, vengono ritrovate da un passante le gambe mozzate di una donna. Il caso fa il giro delle cronache ma nel giro di poche ore si scopre l'omicida: la donna, Nicoletta Diotallevi, è stata uccisa e fatta a pezzi dal fratello Maurizio.
Il 2 settembre violenza choc davanti alla discoteca San Salvador dell'Eur in viale dell'Oceano Atlantico: Giuseppe Galvagno viene massacrato a calci e pugni da alcuni buttafuori del locale. Un episodio che ha poi fatto scattare una serie di misure anti per arginare la movida violenta.
Il 4 settembre viene ucciso “Il principe”, un clochard conosciuto da tutti per i suoi modi gentili nella zona di piazza Venezia e via del Corso. Aggredito brutalmente, muore il giorno dopo per le percosse subite. L'assassino verrà smascherato tre mesi dopo, grazie alle telecamere di videosorveglianza che lo identificano. Si tratta di un 27enne.
A metà novembre, tre omicidi in pochi giorni: si scoprirà che la mano assassina è la stessa. All'alba del 10 novembre in via delle Tre Fontane, all’Eur all’interno del Parco del Turismo viene colpita a morte la trans Laurentiu Ursaru. Poche ore dopo, un uomo di origine marocchina viene assassinato in modo simile, con una coltellata sotto il cuore. Il cadavere dell'uomo viene ritrovato in via Padre Lino da Parma, una traversa della Tiburtina tra San Basilio e Tor Cervara. Per il duplice omicidio viene fermato un 35enne romano evaso dai domiciliari.
Il 14 novembre, sottoterra, a venti gradini di distanza dai marciapiedi di Porta Pia, in un tratto maleodorante del tunnel di Corso Italia, viene uccisa Maria Norma Moreira Da Silva, una 49enne brasiliana. Senza fissa dimora, abituata a fare la spola tra le vie attorno la stazione Termini e la zona di Castro Pretorio, la vittima ha trovato la morte proprio lì dove i clochard del centro cercano di proteggersi dal freddo e dalla pioggia.