Roma

Omicidio Cerciello, il carabiniere confessa: “Bendai Hjorth per calmarlo”

Il maresciallo Fabio Manganaro in aula durante il processo: “Bendaggio durato dieci minuti scarsi. In 22 anni di servizio era la prima volta che mi capitava”

Omicidio Mario Cerciello Rega, il maresciallo dei Carabinieri Fabio Manganaro confessa: Natale Hjorth, al suo arrivo bella caserma del nucleo investigativo di via In Selci poco dopo essere stato fermato assieme a Elder Lee Finnigan per aver ucciso il vicebrigadiere, "fu bendato con un foulard per essere riportato alla calma e per preservare l'indagine".

Magnanaro, sospeso dal servizio per 6 mesi a seguito di un procedimento disciplinare avviato dall'Arma dei carabinieri dopo l'indagine della procura che lo ha messo sotto inchiesta per abuso d'autorità, lo ha raccontato alla corte d'assise. "Quel bendaggio - ha aggiunto il maresciallo - è durato dieci minuti scarsi. In 22 anni di servizio era la prima volta che mi capitava, ma il clima in caserma era concitato e molto teso".

All'arrivo in caserma di Hjorth, infatti, Andrea Varriale, il collega che era in compagnia di Cerciello Rega la notte dell'agguato a pochi passi dall'hotel Le Meridien, "tentò di scagliarsi contro di lui, ma io lo scansai. C'erano urla, tensioni - ha ricordato Manganaro -. E poco dopo appresi che anche Elder, al suo arrivo negli uffici, era stato oggetto di sputi. Natale era già nervoso quando fu prelevato dall'hotel e portato nei miei uffici dove trovai tantissimi colleghi, chi in abiti civili chi in uniforme. Il ragazzo aveva le manette davanti, gliele tolsi e lo ammanettai dietro la schiena e poi decisi di bendarlo dopo aver notato un foulard appeso all’appendiabiti.

“l mio scopo - ha sostenuto in aula Manganaro - era quello di riportare alla calma il soggetto e tutelare l'indagine avendo visto transitare in corridoio persone che potevano essere di interesse investigativo, perché nell'ufficio accanto stavano sentendo altri testimoni. Dissi a Natale che se si fosse tranquillizzato gli avrei tolto la benda e anche le manette, cose che poi ho fatto. Nessuno mi disse di sbendarlo anche se in ufficio c'erano due ufficiali. Mi assentai dalla stanza per alcuni minuti e al mio ritorno trovai Varriale che rivolgeva a Natale alcune domande. Appresi dopo che stava registrando la sua voce da comparare con l'interlocutore che al telefono parlava con Brugiatelli. Interruppi Varriale quando mi accorsi che stava facendo domande di interesse investigativo e lo allontanai dalla stanza. Non mi accorsi se c'era qualcuno che aveva fatto delle foto a Hjorth o che stesse girando un video di quei momenti".

Prima di Manganaro, la corte d'assise ha sentito in aula il carabiniere scelto Michele Nicassio che ha detto di aver visto in caserma Hjorth "ammanettato con le mani dietro la schiena e bendato con un foulard agli occhi. Il ragazzo era spaesato ma tranquillo. Alcuni colleghi tra cui Varriale gli stavano rivolgendo delle domande. In stanza c'era tanta gente, 30-40 persone. Natale rispondeva in italiano. Non mi era mai capitato di vedere un fermato bendato".