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Roma
Omicidio Cerciello, il suo killer ottiene i domiciliari: Hjorth torna a casa

L’accoglimento della richiesta di misura cautelare degli arresti domiciliari per Gabriel Natale Hjorth è stata presa dalla seconda sezione di corte d’assise d’Appello di Roma in considerazione del “periodo di custodia già sofferto” dal 27 luglio 2019 ad oggi, “pari, pertanto – si legge nel dispositivo -, a quasi la metà della pena complessiva irrogata e non ancora definitiva”.

Lo ha deciso la Corte d'Appello

Il Processo

Il 3 luglio scorso la stessa corte ha condannato il giovane a 11 anni e 4 mesi di reclusione mentre ha inflitto una pena di 15 anni e due mesi al connazionale Finnegan Lee Elder. Entrambi rispondono dell’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso con 11 coltellate per mano di Elder, il 26 luglio 2019 nel quartiere Prati a Roma. Inoltre il Giudice ha valutato positivamente “la documentazione attestante il percorso di recupero intrapreso dall'imputato all'interno della struttura carceraria, sviluppatosi positivamente sia sotto il profilo trattamentale che sotto quello universitario”. Inoltre il giudice rileva che, “le pur perduranti esigenze cautelari e, soprattutto, il pericolo di fuga possono - a fronte della intervenuta riqualificazione del reato di cui al capo 2) da doloso a colposo, dell'intervenuto deposito dei passaporti dell'imputato presso questa A.G. e del dispositivo elettronico” che gli è stato applicato.

La moglie del carabiniere: "Sono sconvolta"

Lo sconcerto è tanto “dopo la decisione della seconda corte d’assise di Roma di accogliere le richieste dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth. Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia”. Così l’avvocato Massimo Ferrandino, legale di Rosa Maria Esilio, vedova del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, commenta la notizia degli arresti domiciliari concessi a Gabriel Natale Hjorth, uno dei due giovani americani condannati in secondo grado per l’omicidio del militare avvenuto il 26 luglio 2019 nel quartiere Prati a Roma. “Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia ‘una Giustizia al contrario’”

Ira di Gasparri (Forza Italia)

"Con un'interrogazione urgente chiedo al ministro della Giustizia Nordio di disporre in via immediata un'ispezione sulla Corte di Appello di Roma, che ha disposto gli arresti domiciliari per uno dei due americani coinvolti nell'uccisione del maresciallo dei carabinieri Cerciello". Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Nonostante la condanna a 11 anni - aggiunge - peraltro irrisoria, decisa in sede di appello e nonostante il fatto che questo americano non abbia risarcito in alcun modo i familiari del maresciallo Cerciello, come ha eccepito l'ottimo avvocato Coppi, è stata disposta l'uscita dal carcere. Si tratta di una decisione vergognosa. Che offende tutto il popolo in divisa. Che mortifica l'Arma dei carabinieri. Che offende la famiglia Cerciello. Che indigna tutti i cittadini onesti. La Corte d'Appello, senza nemmeno attendere un risarcimento, ha assunto una decisione sconcertante. La magistratura scrive una ulteriore pagina che sconforta gli onesti. Chiedo che il ministro della Giustizia disponga un'immediata ispezione su questo atto inqualificabile", conclude Gasparri.







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