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Roma
Omicidio del 14enne a Pantano, la salma resta sotto sequestro della Procura
Gioielliere ucciso

Nonostante l’autopsia sia stata effettuata ieri, la procura di Velletri non ha concesso oggi il nulla osta per liberare la salma di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nella notte tra il 12 e il 13 gennaio nel parcheggio della stazione Pantano della Metro C a Monte Compatri.

A chiedere il dissequestro del corpo è stato, questa mattina l’avvocato Fabrizio Gallo, legale della mamma della vittima.

Il caso della salma

Secondo quanto si apprende, gli inquirenti sarebbero intenzionati a dissequestrare la salma, ma non prima di lunedì e a condizione che il corpo non venga portato all’estero. Era intenzione della famiglia, di origine romena, di portare Alexandru, dall’obitorio di Tor Vergata, direttamente in Romania dove si sarebbero tenuti i funerali. Una decisione, quella degli inquirenti, forse dovuta al fatto che le indagini sono tutt’altro che ben delineate. Al momento sono in carcere i due cugini Petrov ma ci sarebbero molte discordanze tra il quadro accusatorio delineato dalla procura e le difese.I due giovani indagati per concorso in omicidio, infatti, secondo gli inquirenti erano, insieme ad altri due ignoti, all’interno dell’unica auto da cui sarebbero partiti i colpi sparati da una sola pistola; sia gli indagati che i familiari avrebbero riferito, invece, della presenza in prossimità del parcheggio dove è stato ucciso Alexandru, di almeno due auto, con più pistole a sparare.

L'avvocato

“Spero che dall’autopsia si riesca a determinare il calibro dell’arma usata per uccidere il ragazzo” ha dichiarato l’avvocato Luca Guerra, legale difensore di Corum Petrov, uno dei due giovani arrestati. L’importanza di questo dettaglio starebbe nel “contrasto interpretativo tra difesa e procura - ha aggiunto l’avvocato -, relativamente al numero di armi usate. In terra sono stati trovati bossoli di due diverse tipi di munizioni, tutti calibro 22. Se a uccidere il 14enne è stato un calibro diverso sarebbe chiaro che le armi usate erano di più di quella attualmente ipotizzate”.

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