Roma

Omicidio Desirée Mariottini, il Covid fa slittare la sentenza

Tre degli imputati per la morte della ragazza sono in isolamento per contatti con positivi. L'ultimo atto del processo rimandato al 14 aprile

Per colpa dell'isolamento imposto a tre imputati per contatti con positivi al Covid-19, slitta al 14 aprile la sentenza nel processo per l'omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina morta il 19 ottobre del 2018 in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere romano di San Lorenzo.

I tre - Alinno Chima, Mamadou Gara e Yussef Salia - si trovano al momento nel carcere romano di Regina Coeli. Presente oggi nell'aula bunker di Rebibbia, invece, Brian Minthe. Nei loro confronti a dicembre scorso la procura di Roma aveva chiesto quattro ergastoli per accuse che vanno, a seconda delle posizioni, dall’omicidio volontario alla violenza sessuale aggravata, alla cessione di droga a minori. Tutti e quattro erano presenti nella baracca di via dei Lucani, dove Desirée venne rinvenuta morta. A giudicarli è la terza Corte di Assise di Roma.