Roma
Omicidio di Desiree, la sentenza: imputati tutti condannati, due ergastoli
La Corte d'Appello ha confermato le pene per l'omicidio di Desiree Mariottini: due ergastoli, una condanna a 27 anni e una a 24 e mezzo
Per l'omicidio di Desiree due ergastoli e due condanne a 27 e 24 anni: questa è la pena inflitta ad Alinno Chima, Mamadou Gara, Yousif Salia e Brian Minthe. Pena che è stata confermata in appello dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma.
I giudici della Corte d'Assise sono rimasti in camera di consiglio per più di quattro ore, prima di emettere la sentenza. I reati sono omicidio, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. L'accusa aveva chiesto per tutti la conferma delle condanne di primo grado. E quindi Yousif Salia e Mamadou Gara dovranno scontare l'ergastolo. Per Alinno Chima è stata comminata invece una pena di 27 anni. Infine Brian Minthe ha ricevuto infine una pena di 24 anni e 6 mesi.
“Sono quattro mostri”
Quando è stata pronunciata la sentenza in aula erano presenti i genitori e i parenti di Desiree che si sono abbracciati.
“Speravo nella conferma delle condanne - ha commentato Barbara Mariottini, la madre di Desiree - Sono quattro mostri e devono stare dietro le sbarre. Il dolore io e la mia famiglia lo porteremo dietro tutta la vita. Questa sentenza mi dà un solo po' di pace dopo tanto dolore, ma il dolore ci sarà sempre e nessuno mi ridarà mai mia figlia”.
L'omicidio
L'omicidio è avvenuto il 18 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato del quartiere San Lorenzo. La ragazza, residente a Cisterna Latina, venne trovata senza vita su una brandina. La ragazza era in crisi d'astinenza e i quattro le hanno offerto un mix di droghe, assicurandole che era del metadone. Stordita dalle sostanze, la ragazza perse la capacità di reagire e i quattro ne hanno approfittato per stuprarla. La violenza e l'overdose l'hanno fatta morire.
Grazie al test del dna e ad alcune testimonianze, le indagini della Squadra Mobile coordinate dai Pm Maria Monteleone e Stefano Pizza portarono all'arresto dei primi due responsabili il 25 ottobre e poi degli altri due nei giorni successivi. Il processo è iniziato nell'ottobre del 2019.