Omicidio Di Pietrantonio, chiuse le indagini: l'ex di Sara verso il processo
L'indagato, Vincenzo Paduano, secondo il pm “la controllava morbosamente”. Al vaglio degli investigatori le chat Facebook della ragazza
Sara Di Pietrantonio è morta dopo essere stata inseguita e strangolata. Lo afferma l'esito delle indagini della Procura di Roma, ormai chiuse, sulla morte di Sara Di Pietrantonio, la 22enne studentessa romana uccisa la mattina del 29 maggio scorso dall'ex fidanzato di 27 anni, Vincenzo Paduano, ora rinviato a giudizio, che non accettava l'idea di dover troncare una volta per tutte la relazione che si trascinava stancamente da due anni.
Una morte orribile, quella di Sara, ricostruita in tutti i suoi passaggi dal pm Maria Fazi e dall'aggiunto Maria Monteleone: la ragazza venne inseguita e poi strangolata. Il suo corpo fu bruciato dal vigilante che la giovane aveva accettato di incontrare per l'ultima volta dopo aver trascorso una serata con gli amici e con il nuovo fidanzato.
I magistrati hanno ultimato l'analisi dei dati acquisiti per rogatoria da Facebook per definire meglio il quadro delle minacce cui era da tempo sottoposta Sara, che agli amici confidava di temere che l'ex, un esperto di informatica, potesse spiare le sue conversazioni sui social network. Il rapporto tra Sara e Paduano, stando a quanto emerso dall'istruttoria, si era trasformato via via in un qualcosa di morboso, degenerato alla fine quando la ragazza si era messa con un altro. Paduano non cessava di perseguitarla con mail, chat e sms e anche li' - secondo gli inquirenti - c'è la prova della premeditazione dell'omicidio, un'aggravante che invece il gip aveva fatto cadere all'indomani dell'interrogatorio di convalida dell'arresto dell'uomo.
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