Roma

Omicidio di Torvajanica, la DDA: 150mila euro per freddare il pusher albanese

E’ nel quartiere Boccea, precisamente in via Orbassano, il luogo dell’incontro dove sarebbe avvenuto il pagamento di 150mila euro per l'omicidio

E’ nel quartiere Boccea di Roma, precisamente in via Orbassano, il luogo dell’incontro dove sarebbe avvenuto il pagamento di 150mila euro per l’omicidio di Selavdi Shehaj, detto 'Passerotto', l’albanese ucciso sulla spiaggia di Torvaianica nel settembre del 2020.

Un dettaglio riportato nell’informativa del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, della Squadra Mobile e dello Sco dalla quale emerge il coinvolgimento dell’albanese Altin Sinomati come mandante e sesto indagato per l’agguato avvenuto il 20 settembre di quattro anni fa ai danni di Shehaj, morto due giorni dopo gli spari in spiaggia.

Gli imputati

Per il delitto dal febbraio dello scorso anno è in corso il processo davanti alla Corte di Assise di Frosinone che vede imputati Raul Esteban Calderon, l'argentino accusato anche dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli ‘Diabolik’ ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti, Enrico Bennato, Giuseppe Molisso, e altri due uomini. L’accusa contestata dai pm della direzione distrettuale antimafia di Roma al nuovo indagato, irreperibile, è di concorso in omicidio. 

Il ruolo del "lungo"

Sinomati, 37 anni, detto "il Lungo", con “un ruolo apicale all'interno di un sodalizio criminale di caratura internazionale dedito al narcotraffico”, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nell’informativa grazie anche alle acquisizioni di conversazioni in chat crittografate, avrebbe materialmente fatto recapitare tramite una terza persona a Raul Esteban Calderon la somma di 150mila euro. Il pagamento della cifra per il delitto sarebbe dunque avvenuta a Roma, in contanti, proprio grazie alla rete di collegamento che Sinomati vantava.