Omicidio Fanella, indagini inutili. Assolti i 4 presunti mandanti
Il broker legato all'imprenditore Mokbel era stato assassinato nella sua casa alla Camilluccia il 3 luglio del 2014
Sono stati assolti con formula piena e formula dubitativa a seconda dei reati contestati per "non aver commesso il fatto" i quattro presunti mandanti e organizzatori dell'omicidio di Silvio Fanella, il broker legato all'imprenditore Gennaro Mokbel, assassinato nella sua casa alla Camilluccia il 3 luglio del 2014 in un tentativo di rapimento, conclusosi in tragedia.
Lo ha deciso dopo due ore di camera di consiglio la prima corte d'assise di Roma che ha scagionato Manlio Denaro, Emanuele Macchi di Cellere, Gabriele Donnini e Carlo Italo Casoli, cui erano contestati a vario titolo il concorso in omicidio e il tentato sequestro di persona. Il presidente Anna Argento ha revocato la misura coercitiva a carico di Denaro e Macchi e ne ha ordinato la immediata scarcerazipone se non detenuti per altra causa.
Fanella venne ucciso con un colpo d'arma da fuoco al petto da un commando di finti finanzieri che puntava a sequestrarlo per farsi dire dove fosse stato nascosto il 'tesoretto' (soldi, orologi di pregio e diamanti), poi recuperato dagli inquirenti a Pofi, nella casa di campagna della vittima. La sentenza e' prevista il mese prossimo.
In sede di requisitoria, il procuratore aggiunto Paolo Ielo, che ha condotto l'indagine assieme al pm Giuseppe Cascini, aveva chiesto la condanna di tutti e quattro gli imputati: venti anni di reclusione a testa per Denaro e Macchi (per omicidio) e tre anni e quattro mesi di carcere nei confronti di Donnini e Casoli (per il solo tentato sequestro di persona con contestuale richiesta di assoluzione per il fatto di sangue).
Per l'omicidio, invece, in un procedimento stralcio sono stati gia' condannati a 20 anni di reclusione Egidio Giuliani, Giuseppe Larosa e Giovanni Battista Ceniti, pena poi ridotta in appello a 16 anni (per i primi due) e a 10 anni (per il terzo).