Roma

Omicidio Luca Sacchi, il Riesame: “Per Anastasia misura appena sufficiente”

Secondo il tribunale del Riesame di Roma, la misura di obbligo di firma non può “prevenire il pericolo di reiterazione del reato”

Omicidio Luca Sacchi, per Anastasia Kylemnyk il tribunale del Riesame di Roma "prende atto della misura applicata dal gip su richiesta del pm (motivata con l'assenza di pregressi coinvolgimenti in episodi inerenti stupefacenti), allo stato appena sufficiente a mantenere un controllo su di lei per prevenire il pericolo di reiterazione del reato".

 

E' quanto scrivono i giudici della Libertà nelle motivazioni con cui il 19 dicembre scorso hanno ribadito l'obbligo di firma per la fidanzata di Luca Sacchi, accusata del tentativo di acquisto di un ingente quantitativo di droga.

"Anche a prescindere dagli esiti drammatici di quanto accaduto quella sera, l’acquisto di ben 15 kg di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati che evidentemente riforniscono una larga clientela, tenuto conto dell’ingente quantitativo della droga acquistata. Si tratta di un’attività che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità", affermano i giudici della Libertà nel provvedimento.

Princi, per il Riesame, poteva contare "su solidi canali di riferimento” della droga. Secondo gli inquirenti, ha dimostrato "scaltrezza e professionalità nelle precedenti vicende nelle quali è rimasto coinvolto". Si consideri, a mo' di esempio, "la cautela adottata anche con i clienti da Princi che non solo ha invitato un 'cliente' ad utilizzare l'app Wickr (una chat criptata, ndr) per contattarlo ma ha rifiutato anche di dargli il suo numero".

La procura, che sulla morte di Sacchi, ha ottenuto il giudizio immediato per sei persone, ha accertato che Princi "abbia avuto un ruolo se non di leader, di certo di promotore della trattativa e della conclusione dell’affare". L'amico di liceo della vittima, "legittimamente avvalendosi della facoltà di non rispondere, ha dimostrato di non voler interrompere i rapporti con gli ambienti criminali di riferimento, in prospettiva di futuri affari".

Quanto ad Anastasia, a parere del tribunale, "è emerso altrettanto pacificamente il suo coinvolgimento nell'acquisto di droga". La sua tesi difensiva "è in parte smentita dalle acquisizioni investigative e in parte inverosimile".