Omicidio Mollicone, analisi dna e impronte digitali. Verso il colpo di scena
A 16 anni dal delitto di Arce, gli investigatori stanno seguendo una nuova pista
Omicidio Mollicone, giallo riaperto dopo 16 anni, effettuato l'esame del dna e delle impronte digitali ai familiari delle persone indagate, per la morte della 18 enne uccisa nel giugno del 2001 ad Arte in provincia di Frosinone.
Gli accertamenti sono stati effettuati nei giorni scorsi presso il Comando provinciale dei carabinieri di Frosinone e sono stati disposti dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo.
La decisione di coinvolgere anche persone non indagate e' arrivata alla luce di alcuni, importanti, elementi emersi in questo ultimo periodo. Primo fra tutti il fatto che sul nastro adesivo che avvolgeva i piedi e le gambe della 18enne di Arce erano state ritrovate impronte che appartenevano a un tutore dell'ordine ma che in quel momento si era pensato fossero frutto di un inquinamento della scena del crimine. Un'ipotesi questa che ora, con il passare delle settimane, sta perdendo consistenza.
I militari diretti dal colonnello Fabio Cagnazzo stanno invece seguendo un'altra importante pista che se dovesse trovare riscontro porterebbe a un nuovo clamoroso colpo di scena.
Per la morte di Serena sono attualmente iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere l'ex comandante della stazione di Arce Franco Mottola, suo figlio Marco, la moglie del maresciallo, Anna, e due carabinieri della caserma di via Valle, dove la giovane è stata vista entrare prima di scomparire nel nulla ed esser ritrovata morta.
A inizio novembre, dopo una nuova perizia sul cadavere, sul tavolo della Procura di Cassino sono arrivate le oltre 250 pagine di relazione del medico legale Cristina Cattaneo.