Roma

Omicidio Sacchi, le parole del testimone e l'errore di Del Grosso: la verità

Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gip Cappiello parla di un testimone che avrebbe confermato la versione di Anastasia, la fidanzata di Sacchi

Omicidio Sacchi, la controversa versione dei fatti di Anastasia Kylemnyk confermata da un testimone: prima la ragazza è stata colpita alla testa con la mazza ritrovata venerdì, poi Luca ha attaccato Pirino ed infine Del Grosso gli ha sparato da un paio di metri.

A scriverlo è il gip Corrado Cappiello nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere lunga 8 pagine, con la quale ha convalidato il fermo di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, accusati dell'omicidio di Luca Sacchi avvenuto il 23 ottobre davanti al John Cabot, pub in zona Appio.

Un testimone, “amico di Luca sacchi, presente al momento dei fatti ha dichiarato di aver raggiunto verso le 23 circa nei pressi del pub John Cabot, l'amico Luca e la sua fidanzata Anastasia per trascorrere assieme la serata - scrive il gip - allontanatosi di qualche passo per telefonare notava giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava pochi metri di distanza da Luca e Anastasia. Scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta ginnica color nero, mentre l'altro con una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all'estremità. I due uomini gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente la testa”.

Secondo il racconto dello stesso testimone, si legge ancora nell'ordinanza, “Luca Sacchi spingeva con forza l'assalitore, facendolo cadere; quindi quello con la tuta nera gli si avvicinava esplodendo ad un paio di metri di distanza un colpo che attingeva Luca alla testa; quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell'autovettura sulla quale erano giunti, dileguandosi lungo via Mommsen”.

Nelle otto pagine dell'ordinanza emerge anche un particolare riguardante Valerio Del Grosso. L'indagato infatti non voleva colpire in testa Luca Sacchi ma è stato un errore dovuto al rinculo della pistola. Lo stesso Del Grosso mentre raccontava l'episodio agli amici mimava il gesto della pistola e aggiungeva "ho fatto una cazzata".

Infine per il gip "la volontarietà dell’omicidio quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale, appare indiscutibile, tenuto conto dell’arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta”.

Omicidio Sacchi, l'autopsia: fatale colpo alla testa

Luca Sacchi è morto per un colpo di pistola, fatale, alla testa. La conferma arriva dai primissimi risultati dell’autopsia eseguita lunedì mattina al Policlinico Umberto Primo sul corpo del personal trainer di 24 anni. I risultati ufficiali si conosceranno nei prossimi giorni 60 giorni.

Omicidio Sacchi, lo zaino Anastasia trovato tra sterpaglie Gra

Valerio Del Grosso "è stato rintracciato  in una stanza d’albergo e, spontaneamente, ha collaborato con gli investigatori consentendo il recupero degli oggetti di cui si era sbarazzato in diversi punti della città". Lo scrive ancora il gip Cappiello nell’ordinanza di custodia cautelare con cui ha convalidato il fermo di Del Grosso e Paolo Pirino. "In via Ottaviano Conte di Palombara, all’altezza del parcheggio, tra i cespugli sono stati rinvenuti un portatessere e un portafogli da donna contenenti la patente di guida intestata ad Anastasia Kylemnyk; in via Conti di Rieti - si legge negli atti - all’altezza del civico 55, nascosto in un tombino, è stato rinvenuto un guanto in lattice blu, chiuso con dei nodi contenente un bossolo esploso; in via di Tor Bella Monaca, tra le sterpaglie dello spartitraffico della rampa di accesso al Gra, è stato rinvenuto uno zaino da donna; infine in via Belmonte in Sabina, presso lo svincolo del Grande raccordo anulare ‘Centrale del Latte’ all’interno di un campo sul lato destro del guardrail è stata rinvenuta una mazza da baseball di colore nero in metallo".