Roma
Omicidio Sacchi, un testimone: “Nello zaino di Anastasiya c'erano i soldi”
La verità di un 21enne in corte d'assise: "Ho visto estrarre una mazzetta di soldi dallo zaino rosa che portava la ragazza, ma non ricordo chi sia stato"
Omicidio Sacchi, la verità di un testimone: "Ho visto estrarre una mazzetta di soldi dallo zaino rosa che portava Anastasiya ma non ricordo chi abbia fatto il gesto".
E' il racconto, in corte d'assise, di Simone Piromalli, il ragazzo di 21 anni sentito come testimone al processo per l'omicidio di Luca Sacchi, ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre dello scorso anno con un colpo di pistola alla testa davanti a un pub nella zona di Colli Albani.
Piromalli è stato a lungo indagato dalla procura per violazione della legge sugli stupefacenti perché inizialmente sospettato di essere uno dei mediatori della compravendita di 15 kg di marijuana che il gruppo di San Basilio, di cui faceva parte, avrebbe dovuto cedere in cambio di 70mila euro a Giovanni Princi, amico di Sacchi e già condannato a 4 anni in abbreviato. La posizione di Piromalli, però, è stata archiviata poche settimane fa dal gip Bruno Azzolini su richiesta della stessa procura.
Imputati in questo processo sono Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio accusati di concorso in omicidio volontario insieme con Marcello De Propris, che consegnò ai due la pistola con cui è stato ucciso il personal trainer. Imputati sono anche il padre di De Propris, Armando, accusato della detenzione della pistola, e la fidanzata di Luca, Anastasiya, che risponde della violazione della legge sulla droga oltre a essere anche parte civile per l’aggressione subita davanti al pub.
“Non pensavo potesse succedere una catastrofe - ha aggiunto Piromalli nel ricostruire quella serata finita in tragedia -. Il mio amico Valerio Rispoli mi chiese di accompagnarlo a Colli Albani ad incontrare Princi; quando poco dopo sono arrivati Luca e Anastasiya e dallo zaino che aveva la ragazza ricordo che qualcuno ha mostrato un rotolo di banconote – ha detto rispondendo alle domande dei pm Nadia Plastina e Giulia Guccione –. Poco dopo è arrivato Del Grosso e ho sentito che discutevano di una trattativa per comprare marijuana. A quel punto, durante l’attesa ci siamo spostati in un pub e mentre ero dentro il locale ho sentito un rumore forte e Anastasiya che gridava mentre Luca era disteso a terra. In quel momento Princi disse a me e Rispoli di andarcene via. Così facemmo e durante il tragitto ricordo di aver ricevuto una videochiamata di Del Grosso alla quale non risposi. Il giorno dopo, però, lo stesso Del Grosso si presentò sotto casa mia, accompagnato da una sua amica: mi chiese di restituirgli una tuta, cosa che feci, e nell'abbracciarmi mi disse che la sera prima era scoppiato un macello ma che lui voleva solo spaventare i presenti”.