Roma
Omicidio Vannini, controffensiva di Ciontoli
"Ci vediamo in Cassazione"
Antonio Ciontoli, condannato a 14 anni per l'omicidio di Marco Vannini, ricorre in Cassazione con un nuovo pool di avvocati
Omicidio Marco Vannini: Antonio Ciontoli, tramite i suoi legali, ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza pronunciata dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma, che lo ha condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale.
Come riferisce in esclusiva il Settimanale Giallo (Cairo Editore), Antonio Ciontoli si professa ancora una volta innocente. Il ricorso è articolato in 3 punti: 1) Ciontoli, si legge nelle pagine del ricorso, non si ritiene responsabile della morte di Marco in quanto l'imputato non avrebbe un formale "obbligo di garanzia", ovvero di protezione, rispetto all'integrità fisica e alla stessa vita della vittima solo perchè si trovava in casa sua quella sera; 2) i legali di Ciontoli contestano sia il "dolo eventuale" sia la "condotta omissiva successiva all'esplosione del proiettile". Per i suoi avvocati non c'è stata alcuna volontà di far del male a Marco né da parte di Ciontoli nè da parte del resto della famiglia che non si era accorta subito di quanto accaduto; 3) i difensori di Ciontoli sottolineano inoltre che non c'è stata "adesione all'evento morte" da parte di nessuno della famiglia Ciontoli, e quindi di Maria Pezzillo, la moglie di Antonio e dei suoi due figli Federico e Martina, la fidanzata di Marco, condannati in Appello a nove anni e quattro mesi di reclusione per concorso anomalo in omicidio volontario.
Ciontoli, per dimostrare la sua innocenza, in vista dell'udienza in Corte di Cassazione, ha nominato un nuovo avvocato, il penalista Gian Domenico Caiazza, che va ad affiancare i due legali che lo hanno sempre difeso. Andrea Miroli e Pietro Messina. Nel ricorso, inoltre, i legali del Ciontoli, chiedono ai giudici di verificare la legittimità costituzionale dei reati contestati.