Roma

Omicidio Varani: dna di Prato e Foffo sulle armi che hanno seviziato Luca

Tracce biologiche sul manico del coltello con cui sono state inferte parte delle 100 ferite

Omicidio Varani: ci sono anche tracce biologiche di Marco Prato sulle "armi" utilizzate per seviziare il giovane Luca, ucciso in un appartamento di via Igino Giordani, al Collatino, lo scorso 4 marzo.

E' quanto evidenziato dalla perizia effettuata dal genetista incaricato dal gip di svolgere gli accertamenti di carattere genetico sul materiale repertato nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm Francesco Scavo.

In particolare il dna di Prato, stando a quanto emerso nell'ambito dell'incidente probatorio tenutosi a piazzale Clodio, è stato riscontrato sul manico del coltello da pane con cui sono state inferte parte delle cento ferite trovate sul corpo di Varani. Circostanza che Prato ha sempre negato, sostenendo di non aver avuto un ruolo attivo nella vicenda.

Tracce biologiche dello stesso Prato e di Manuel Foffo, il secondo indagato e reo confesso dell'assassinio di Varani, sono state isolate anche sul martello utilizzato per colpire il ragazzo al capo e alla bocca.
Non è stato possibile, invece, rintracciare elementi di natura biologica, se non riconducibili a Varani stesso, sul coltello conficcato nel petto della vittima. Un terzo coltello, trovato in una stanza diversa da quella in cui si sarebbe consumata l'aggressione, non è stato ancora posto all'attenzione del perito. In questo caso si tratta di un oggetto che non presenta, almeno apparentemente tracce di sangue, e che sarebbe stato utilizzato per tagliare il laccio con il quale i due indagati avrebbero tentato di strangolare Varani.

Residui di saliva appartenenti sia ai due indagati che a Varani sono stati infine evidenziati sulla suola e sul tacco della scarpa da donna vestita da Prato nei momenti precedenti all'omicidio. Particolare che avvalorerebbe la tesi secondo la quale, prima della violenza, i tre avrebbero preso parte a un gioco erotico.

Per quanto riguarda l'esame tossicologico su Manuel Foffo, il perito incaricato dal gip ha affermato che non è possibile stabilire se il trentenne fosse o meno in stato di alterazione da droga o alcol al momento dell'aggressione. L'incidente probatorio, interrotto questa mattina, terminerà il prossimo 12 ottobre. Per il 6 ottobre, invece, è fissato il sopralluogo nella camera d'albergo nella quale Prato si era rifugiato dopo l'omicidio.