Roma
Omicidio Varani, inizia il processo di secondo grado: Manuel Foffo alla sbarra
Foffo è stato condannato a 30 anni di reclusione in primo grado per l'assassinio di Varani
Inizia giovedì 1 febbraio il processo di secondo grado per Manuel Foffo, accusato di aver assassinato Luca Varani, morto durante un festino gay a base di sesso e droga nel marzo 2016.
Il 31enne romano è stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. La sentenza era stata emessa dal gup dopo il rito abbreviato.
Aveva scelto il rito ordinario invece Marco Prato, l'altro giovane coinvolto nella tragica vicenda. Il ragazzo si era però tolto la vita in carcere.
Varani venne seviziato per ore, in un gioco sadico e spietato che gli diede una morte lenta e atroce. Fu messo in condizione di non potersi difendere perché stordito dall''alcover', un farmaco somministratogli a tradimento con il cocktail che gli fu offerto appena arrivato nell'appartamento di via Igino Giordani.
L'autopsia parlò di Varani morto per uno choc dovuto al dissanguamento, quindi non per le conseguenze dirette di una singola coltellata che lo ha raggiunto al torace. La lama trovata conficcata sul tronco del ragazzo non avrebbe trafitto il cuore ma avrebbe perforato il polmone sinistro. Il medico legale riscontrò sul corpo una trentina tra ferite da arma da taglio, colpi da punta e martellate, per la maggior parte concentrati sull'addome e sul collo. Per gli investigatori, molte delle ferite sarebbero state inferte da Foffo e Prato con crudeltà al solo scopo di far soffrire il giovane.
E dalle indagini emerse inoltre che i due imputati, prima di uccidere Varani avevano passato ore a scegliere e individuare una potenziale vittima tra i numerosi amici contattati e invitati a presentarsi in quella casa dove era in corso un party a base di alcol e cocaina. Secondo le indagini, Foffo e Prato ventiquattro ore prima di Varani avevano invitato almeno altre due persone: Giacomo e Alex. Il primo sarebbe stato narcotizzato da Prato con un sonnifero nel bicchiere - come riferì Foffo al pm -, mentre l'altro rifiutò di bere il superalcolico che gli venne offerto non appena messo piede in quella casa giovedi' 3 marzo alle 5 del mattino. Sia Giacomo che Alex lasciarono senza problemi quell'appartamento. E cosi' la scelta di Foffo e Prato cadde su Varani, che rispose positivamente alle telefonate di invito del secondo, andando cosi' incontro inconsapevolmente alla morte.