Roma
Orsini, il post burla: “Odiatori social leggo gli insulti e vi chiedo scusa"
Il professor Alessandro Orsini pubblica una dichiarazione d'amore per i suoi detrattori: “Siete miei lettori... infimi con la vostra inferiorità culturale"
Alessandro Orsini, ovvero il professore romano, star della tv accusato di essere filo Putin, a sorpresa spezza le regole dei social e copre di dolci insulti educati i suoi detrattori virtuali: “Cari odiatori.. vi chiedo scusa per avervi sottomessi e ridicolizzati”.
Il giorno dopo aver dichiarato che il presidente Joe Biden è un criminale e aver dichiarato che l'Ucraina ha ormai perso la guerra, Orsini affida a X una sorta di iperbole letteraria che parte con le scuse e conclude coprendo di insulti gentili coloro che commentano le sue esternazioni sui social. Il testo è un capolavoro che evoca l'attenzione di Alessandro Manzoni e che in chiave moderna copre di ridicolo le “tigri della tastiera”. Tutto da leggere per forma e sostanza.
"Mi spiace avervi umiliati in questi due anni"
Cari odiatori, come state? Leggo i vostri nuovi violenti insulti. Eppure vi scrivo questa lettera per scusarmi con voi. Mi dispiace di avervi derisi, ridicolizzati e sottomessi in questi due anni. Mi dispiace di avere messo in evidenza la vostra ignoranza e la vostra inferiorità logica e culturale”.
"Vi chiedo scusa perchè siete miei lettori"
Molti si domandano perché io interagisca con i miei odiatori invece di ignorarli. Ma è ovvio: voi, amatissimi odiatori, siete miei lettori. Certo, lettori inferiori, lettori di serie B, lettori scadenti, ma pur sempre lettori. Il sogno di ogni studioso non è il potere, bensì essere letti. Leggendomi, contribuite a investire di significato la mia missione pedagogica in favore della società libera e del progetto illuministico che la sorregge. Ovviamente leggo i vostri insulti violenti, le vostre minacce, le vostre raccolte di firme grottesche per farmi licenziare dall’università".
"Gioco con voi come il gatto gioca col topo"
"E ovviamente rido, perché puntualmente vi ritrovate sconfitti, sottomessi e umiliati. Ed è bello sconfiggere l’odio. È bello poggiare un dito sulla fronte di un odiatore e lasciare che si agiti con le braccia a mulinello senza mai toccare il bersaglio odiato. Gioco con voi un po’ come il gatto gioca con il topo. Siccome vi voglio bene, sono sicuro che potrete perdonarmi. Voi continuerete a insultarmi, io continuerò a ridicolizzarvi e a sottomettervi perché il messaggio di liberazione che rivolgo ai giovani con l’esempio è sempre lo stesso: “Che voi siate omosessuali, neri, ebrei, musulmani, immigrati, siate forti, non abbiate paura degli insulti e delle minacce, non arretrate mai davanti alle folle irrazionali e inferocite, difendete sempre le vostre idee, la vostra identità, la vostra dignità. La prima qualità di uno studioso è una qualità extra-scientifica: il coraggio”. Odiate pure, ma odiate meglio, perché finora mi avete soltanto fatto ridere. Grazie odiatori. Il mio dito resterà a lungo sulla vostra fronte. Oggi andrò prima all’università a incontrare i laureandi, poi a un convegno accademico e poi in televisione. Schiacciare un uomo libero è impossibile. La libertà non è una cosa, un oggetto, ma una attitudine, un modo di essere".