Roma

Ossa ammucchiate nel cimitero. A Roma Laurentino si fa la fila pure da morti

Da due anni il cimitero di Roma Sud è esaurito. Defunti e parenti costretti ad "emigrare" a Prima Porta

Emergenza rifiuti, emergenza trasporti e ora a Roma si riapre anche l'emergenza cimiteri. A far scattare l'allarme è l'esaurimento già denunciato due anni fa del cimitero Laurentino, il secondo di Roma. Nonostante gli appelli, al Laurentino non c'è più posto e le salme trovano posto solo a Prima Porta. Come dire: muoio all'Eur ma vengo inumato a Prima Porta: totale 45 km circa e se non c'è traffico la bara viaggia per 1 ora abbondante.

 

L'emergenza non è solo legata alla disponibilità dei posti nel cimitero che serve i Municipi VII, VII, IX e X ma anche alla possibilità che in questa situazione si apra la strada ai cimiteri privati. Vediamo cosa succede al Laurentino. Vista l'assenza di posti, residenti passati a miglior vita e loro cari vengono automaticamente dirottati al Flaminio, in più l'assenza di loculi destinati all'ossario ha prodotto al Laurentino l'accatastamento all'interno di un deposito delle ossa esumate che, per legge, dopo un certo periodo devono essere tolte dalle bare per far posto ad altri defunti.

Eppure basterebbe poco per risolvere l'emergenza. Come sottolineato nella denuncia di Pasquale Calzetta, presidente dell'Associazione Lo Sportello del cittadino, “il Comune di Roma possiede già oltre 21 ettari di terreno a ridosso dell’attuale perimetro del cimitero esistente e per iniziare la realizzazione di nuovi loculi basterebbe una semplice conferenza dei servizi senza ulteriori procedure amministrative o passaggi politici”.

Insomma una soluzione talmente facile che sono due anni che viene chiusa in un cassetto. Molto meglio “aprire ai privati” ai quali basterebbe un project financing per mettere fine all gestione pubblica dei cimiteri. La strada alla “speculazione posto mortem” è aperta.