Roma
Ostia, aggressione contro troupe Nemo: confermati 6 anni per Roberto Spada
La corte d'appello conferma la sentenza di primo grado del 18 giugno scorso
Botte, intimidazioni e la celebre testata contro i giornalisti della trasmissione "Nemo", Daniele Piervincenzi e il cameramen Edoardo Anselmi: confermati anche in Appello i 6 anni di reclusione per Roberto Spada.
Nessuna sorpresa quindi da parte della prima sezione penale della corte d'appello di Roma, che ha confermato la sentenza con la quale il 18 giugno era stato condannato l'esponente di spicco dell'omonimo clan di Ostia. Il collegio, presieduto da Bruno Scicchitano, ha mantenuto invariate le accuse di violenza privata e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.
I giudici di secondo grado, che hanno lasciato inalterati anche i risarcimenti gia' previsti dal tribunale per le parti civili (Fnsi, Cnog, Regione Lazio, Campidoglio, Libera, Associazione Caponnetto, oltre alle due vittime dell'aggressione), hanno di fatto accolto le richieste avanzate in sede di requisitoria dal sostituto procuratore Vincenzo Saveriano che si era espresso per una conferma della pena. "Quella di Spada (collegato in videoconferenza dal carcere di Tolmezzo, dove è detenuto in regime di alta sorveglianza, ndr) è stata una condotta tipicamente connotata dal metodo mafioso. Spada - ha detto il magistrato - si è comportato in quel modo perché si trovava nel suo territorio, ha agito indisturbato in spregio alle più elementari regole del vivere civile, con la connivenza della popolazione. Non a caso nessuno ha prestato soccorso ai due cronisti aggrediti, anzi, addirittura un passante ha rivolto loro un rimprovero dicendo 'cosi' imparate'". Sono tutte circostanze che, a parere del rappresentante della pubblica accusa, dimostrano come "in quel quartiere il clan Spada potesse contare sull'omertà dei cittadini". Quella compiuta da Spada fu "un'azione talmente significativa ed emblematica - ha ribadito Saveriano - che nella sua ottica doveva servire come lezione per scoraggiare chiunque avesse voglia di andare in quella zona di Ostia a dare fastidio con domande inopportune".
La corte d'appello si pronuncerà invece il 6 marzo prossimo sulla posizione del guardaspalle di Spada, e cioé Ruben Nelson Alvarez del Puerto, anche lui condannato in primo grado a sei anni. La posizione di Del Puerto, che per questa vicenda e' in stato di libertà, è stata stralciata in apertura di udienza per un legittimo impedimento del suo difensore impegnato oggi in altra causa.