Ostia Antica, demolito antico mulino. Si costruirà un ecomostro
Parco archeologico di Ostia Antica, lo scempio: skyline e paesaggio deturpati, la Soprintendenza rimane in silenzio
Un vecchio mulino con un antico casale è stato raso al suolo a 300 metri dal Parco Archeologico di Ostia Antica, candidato nel 2017 ad entrare nella lista del patrimonio Unesco. A un tiro di schioppo dal Borgo Rinascimentale e dal Castello di Giulio II sta per sorgere un ecomostro.
Al suo posto verrà edificato un moderno edificio con abitazioni e negozi. Un atto di violenza nei confronti del paesaggio, un colpo di mano urbanistico che si consuma nel silenzio della Soprintendenza. Un intervento piombato all’improvviso come un meteorite che ha lasciato di stucco gli abitanti del luogo abituati a dover chiedere sei diversi tipi di autorizzazioni e permessi solo per cambiare il colore della facciata della propria abitazione. Un edificio bianco scintillante, vetro e cemento in cotrasto col silenzio magico di un borgo leopardiano dove il tempo sembra essersi fermato.
A raccontare quanto sta accadendo, fotografie, documenti d’epoca e disegni alla mano, è Piero Labbadia “storico” locale autore di cinque volumi sul territorio del X Municipio.“L’apertura del cantiere ci ha colti di sorpresa, i cittadini e le Associazioni locali erano completamente all’oscuro. Sicuramente l’edificazione che si sta realizzando è nel pieno diritto di chi la sta portando avanti. Ci sono tutti i permessi affissi, ma il fatto preoccupante è che questa costruzione - da quello che è possibile vedere dalle immagini dei render con i quali viene pubblicizzata - è palesemente invasiva e dissonante dal punto di vista estetico rispetto alle costruzioni presenti. Le proporzioni rispetto a un sito così importante sono preoccupanti, il paesaggio rischia di essere seriamente compromesso. Lo skyline del Borgo verrà alterato per sempre. Da quello che è possibile evincere dalle immagini e dal progetto verrà realizzata una palazzina alta 16 metri quando il Maschio del Castello arriva a 21 metri. Per arrivare a ciò è stato demolito un mulino che, racconta una leggenda, fu utilizzato come prospettiva per realizzare l’affresco della Battaglia di Ostia da Raffaello Sanzio. Il dipinto datato al 1514 è ospitato nella Stanza dell'Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane. La costruzione demolita è presente anche in molti acquerelli di fine Ottocento e fotografie di inizio '900”.
Un pugno nell’occhio per Ostia Antica. Sbirciando il permesso affisso nell’area di lavoro si legge di un “edificio misto”, quindi abitazioni e negozi. I cittadini temono anche l’arrivo di un nuovo supermercato e un ulteriore aggravio della già critica circolazione stradale. Labbadia ha chiosato amaramente con queste parole sulla sua pagina personale di facebook, appellandosi alla “maledizione” proferita da Marcel Proust dopo aver visitato l’Italia: "La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l'arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”.