Roma
Ostia, giudizio immediato per 30 legati al clan Spada. Processo a giugno
Giudizio immediato per Carmine e Roberto Spada: il 6 giugno il processo per 30 affiliati al clan
La procura di Roma ha ottenuto il giudizio immediato per una 30ina di persone affiliate al clan Spada. Il processo è stato fissato al prossimo 6 giugno. Alla sbarra Carmine e Roberto Spada.
A neanche due mesi dall'operazione Eclissi, condotta da Polizia e Carabinieri contro la mafia di Ostia, già si conosce la data di inizio del processo. Il gip Cinzia Parasporo ha accolto l'istanza firmata dai pm Mario Palazzi e Ilaria Calò che chiedevano il giudizio immediato. Ora gli Spada dovranno presentarsi davanti alla terza corte d'assise di Roma, nell'aula bunker di Rebibbia.
Tra i destinatari del provvedimento, figura anzitutto Carmine Spada, 51 anni, detto Romoletto, ritenuto capo, promotore e vertice dell'organizzazione. Sarebbe stato lui a impartire ordini e direttive perché i suoi arrivassero al controllo del territorio attraverso estorsione, usura, traffico di stupefacenti e porto di armi da sparo. Romoletto sarebbe inoltre ritenuto responsabile dei fatti di sangue che hanno coinvolto gli Spada e del controllo di alcune attività di balneazione, di ristorazione e sale giochi di Ostia.
Tra gli imputati ci sono poi gli autori dell'aggressione alla troupe Rai “Nemo” del 6 novembre scorso, e cioè il 43enne Roberto Spada, che condivide con il fratello Carmine le scelte strategiche del sodalizio ed è dotato di potere decisionale, e il suo complice Ruben Alvez del Puerto.
Lunghissima la lista dei reati contestati dalla procura: si va dall'associazione per delinquere di stampo mafioso "che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva", ai reati di omicidio, estorsione, usura, detenzione, porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati, traffico di stupefacenti e attribuzione fittizia di beni.
Al centro degli accertamenti, l'omicidio di Giovanni Galleoni (detto Baficchio) e Francesco Antonini (Sorcanera) uccisi a colpi d'arma da fuoco in pieno giorno, in un bar del litorale romano, il 22 novembre del 2011.