Roma

Ostia, la pista ciclabile “fa schifo”. Il Codacons: “Un orrore di progetto”

Dopo il gravissimo episodio dell’ambulanza bloccata sul lungomare di Ostia, sotto accusa Roma Servizi per la Mobilità

Dopo il gravissimo episodio dell’ambulanza bloccata sul lungomare di Ostia, dove la riduzione delle carreggiate dovuta alla creazione della pista ciclabile ha finito per creare una “trappola” capace di ritardare i soccorsi in caso di emergenza, il Codacons attacca gli uffici incaricati della progettazione, Virginia Raggi e la giunta in carica: tutti.

Per l’Associazione, incapaci perfino di ammettere l’evidenza – e cioè la palese pericolosità del nuovo assetto stradale. Sembra, approfondendo la vicenda, che nessuno si sia posto questo elementare, prioritario problema.

Bastano due auto in fila, infatti, per imbottigliare qualsiasi mezzo di soccorso, anche a sirene spiegate – almeno fino al punto in cui si trovano i parcheggi e lo slargo che consentono di scavalcare la fila: e allora, ironizza l’Associazione, ai cittadini è demandato il compito di non sentirsi male sul lungomare, ma solo in quei luoghi e in quegli spazi dove la possibilità di essere soccorsi per tempo rimane intatta. 

Appare incredibile, poi, l’autoassoluzione di Roma Servizi per la Mobilità, che si nasconde dietro i tecnicismi stradali per non riconoscere quello che tutti i cittadini sanno benissimo: a Stefano Brinchi presidente e Ad di Roma Servizi per la Mobilità, l’Associazione fa presente che il video diffuso in rete non dimostra affatto “il complicato lavoro che i sanitari devono fare per muoversi nel traffico di una città”, ma semmai il contrario: la progettazione del tutto sbagliata della ciclabile, peraltro in totale assenza di trasparenza sui costi e con problemi evidenziati dai ciclisti e dai Vigili Urbani del Gruppo di Ostia. Tra questi, basti citare la difficoltà di circolazione per i mezzi dell’Ama (che non riescono a raggiungere agevolmente i cassonetti dei vari stabilimenti), la cancellazione dei posti auto riservati ai disabili nelle vicinanze degli stabilimenti, e infine la soppressione di ben 12 fermate delle linee che transitavano sul lungomare, ora deviate.“Questa storia è un esempio di tutto quello che non va fatto nella progettazione di una ciclabile: un’altra prova del disastro provocato dalla giunta Raggi, capace solo di annunciare provvedimenti che poi si rivelano superflui, controproducenti o – come in questo caso – dannosi”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Ci aspettiamo che alla svelta si trovi una soluzione a tutti questi problemi, e che a pagare non siano i cittadini di Ostia, già danneggiati da una scelta cervellotica e sbagliata”, conclude.