Roma
Ostia, la rivolta dell'opposizione: Destra e Sinistra unite contro Raggi e M5S
Lega, Fdi, Pd, Italia Viva, Casapound, Sogno Comune e Laboratorio Civico X uniscono le forze in Municipio X: “Basta fango e bugie. Denunciateci tutti”
Nel Municipio X a Ostia regna il caos. Le opposizioni uniscono le forze e si scagliano contro il gruppo del Movimento 5 Stelle, il sindaco di Roma Virginia Raggi ed il consigliere comunale Paolo Ferrara. Il motivo della discordia è l'approvazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili.
“Siamo sconcertati e indignati dalla serie di palesi bugie e di inaccettabili allusioni verso la minoranza che gli esponenti del M5S, a partire dal consigliere Paolo Ferrara e addirittura dalla Sindaca Raggi, stanno pubblicando sui social e sulla stampa, pur di colpire l'attività democratica dell'opposizione del Municipio X e farla passare come tutta collusa con l'illegalità, solo perché non accettiamo da settimane di votare in silenzio e senza obiezioni il Pua (Piano di Utilizzazione degli Arenili, ndr) e perché vorremmo esercitare il nostro sacrosanto diritto democratico di opposizione che i cittadini ci hanno affidato eleggendoci. Ma ogni volta che proviamo a discutere seriamente ci impediscono di farlo, forti innanzitutto di una Presidente del Consiglio, Catia Guerreschi, già a suo tempo segnalata da noi tutti al Prefetto come poco incline a svolgere il suo ruolo super partes, ma dedita a utilizzare i suoi poteri per punire l’attività legittima della minoranza”, scrivono in una nota i gruppi di opposizione Lega Salvini Premier, Fdi, Pd, Italia Viva, Casapound, Sogno Comune, Laboratorio Civico X.
“Ieri per l'ennesima volta – continuano – ha bloccato una richiesta di ordine dei lavori di un consigliere, mettendolo a tacere con due immediati richiami e proponendo quindi l'immediata sospensione. In capigruppo tutti i gruppi hanno votato contro, da sinistra a destra, spiegando l'abnormita della misura, tranne il M5S che predica il confronto e poi agisce con atteggiamento dittatoriale, seppure, vista la manifesta inconsistenza politica e la goffaggine, con un ridicolo stile più che altro da 'dittatori dello stato libero di bananas'. Non paghi, hanno quindi chiamato le forze dell'ordine per far allontanare lo stesso consigliere. Ci sarebbe da ridere per la reiterazione di certi metodi e per la mistificazione continua della realtà, se non fosse seria la discussione sul Pua e se non fosse serissimo il fatto che tutti noi veniamo puntualmente additati da chi avrebbe una responsabilità istituzionale, come collusi a chissà chi e messi per questo alla pubblica gogna con tutto ciò che ne consegue. La seduta è quindi ripresa normalmente e le opposizioni hanno anche accettato un prolungamento di orario fino alle 21 e nonostante proprio loro abbiano fatto cadere il numero legale si è deciso unanimemente di rimandare la seduta a lunedì prossimo”.
“Quello che è accaduto ieri è inoltre facilmente riscontrabile dai video della diretta streaming. Nessuno e ripetiamo nessuno della minoranza ha occupato l'aula, come scrivono invece impunemente sui social la Sindaca e i suoi adepti. È sconvolgente che da una parte il capogruppo M5S in Municipio ci inviti alla mediazione e dall'altra ci colpiscono con palesi menzogne e addirittura insinuazioni di vicinanza alla criminalità o perfino alle magie. Se Paolo Ferrara, che anziché stare in Campidoglio fa la balia qui ai suoi ad ogni seduta, ha elementi per dimostrare che le opposizioni, dalla sinistra alla destra, passando per i gruppi civici, hanno collusioni, anziché scriverlo sui social fomenta di centinaia di utenti a vomitarci addosso insulti e, peggio, accuse gravissime, si rechi in Procura e ci denunci tutti. Ora basta, siamo stanchi e se servirà reagiremo nelle sedi opportune. Anche lo scorso giorno la Raggi non ha perso occasione per ribadire alla stampa che tutte le opposizioni non vogliono votare il Pua semplicemente perché, tifosi della illegalità. Se credono – concludono – che il crollo elettorale del movimento possa essere recuperato nei prossimi mesi con questa puerile narrazione propagandistica, che però ci infanga, sappiano che possono farlo, a beneficio degli ebeti o di chi non approfondisce la realtà dei fatti, ma noi non resteremo in silenzio, né oggi, né in futuro”.