Roma

Ostia, nuova stretta sugli Spada: “aggravante mafiosa” per 7 membri del clan

Gestivano le case popolari del litorale scegliendo gli occupanti

Condannati in primo grado per estorsione con l'aggravante del metodo mafioso i 7 componenti del clan Spada di Ostia arrestati nell'aprile del 2016 nel corso dell'operazione Sub Urbe. Sono 50 gli anni complessivi si reclusione che dovranno scontare in carcere, la metà rispetto a quanto chiesto dalla Procura in sede di requisitoria.

 

A Massimiliano Spada 13 anni e 8 mesi di galera, a Ottavio Spada 5 anni, Davide Cirillo ne dovrà invece scontare 6 e 4 mesi come Mirko Miserino, a Maria Dora Spada 7 anni e 4 mesi, Massimo Massimiani 11 anni e Manuel Granato 6 anni e mezzo.
"Questa sentenza riconosce l'ottimo lavoro della Procura di Roma e della polizia giudiziaria. Le severe condanne contro gli esponenti del clan Spada confermano che lo Stato sa porsi concretamente al fianco di chi denuncia le organizzazioni criminali radicale nel territorio di Ostia", ha dichiarato l'avvocato dell'associazione “Libera” Giulio Vasaturo, parte civile nel processo Sub Urbe.
Le indagini hanno portato alla luce un racket della famiglia Spada per le case popolari di via Baffigo: erano i membri del clan a stabilire chi dovesse occupare gli alloggi. I legittimi abitanti delle case venivano allontanati con pesanti minacce.

Questa non è la prima sentenza contro gli Spada: nel gennaio 2017 Armando Spada era stato condannato a 6 anni per corruzione con l'aggravante del metodo mafioso per la gestione degli stabilimenti balneari e degli appalti pubblici sul lungomare di Ostia. In particolare, al centro delle indagini c'era l'affidamento della gestione dello stabilimento “Orsa Maggiore”, che risale al 2012.
Il 29 giugno 2016, invece, era stato Carmine Spada ad essere condannato a 10 anni di reclusione dal Tribunale di Roma, assieme al suo collaboratore Emiliano Belletti. I due sono stati ritenuti responsabili di un'estorsione "da 25mila euro, lievitati a 270mila, attuata con il metodo mafioso, ai danni di un tabaccaio di Ostia".