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Roma
Ostia, è qui il “lungomare della Mafia”. Le denunce del prefetto Vulpiani

"Il problema più grosso" del X Municipio, quello di Ostia, "è di tipo sociale, per la presenza di organizzazioni di tipo mafioso che si sono appropriate di diverse attività". Lo ha affermato, nel corso dell'audizione in Commissione Periferie, il Prefetto Domenico Vulpiani, presidente della Commissione Straordinaria del Municipio Roma X.

 


“Le famiglie mafiose di Ostia sono ben individuate. Ma proprio perché si sa bene dove operano, polizia e carabinieri stanno operando bene. Il territorio del X Municipio è composto da 230mila persone circa, mentre d'estate si moltiplica. E' composto - spiega Vulpiani - da dieci quartieri, dei quali Ostia rappresenta il più importante con oltre 90mila abitanti". Poi c'è il "problema di degrado delle scuole, anche se è un problema a carattere nazionale che ben si conosce".
Nel X Municipio, quello di Ostia, ci sono "confini che sono un po' mobili, di notte si spostano", anche se noi di giorno interveniamo. Il tutto perché "alcune costruzioni insistono sui canali, sono abusive e su questo siamo intervenuti con forza. Nonostante in passato ci siano state diverse denunce, non c'e' mai stato un seguito amministrativo o penale, noi lo abbiamo ripreso sotto il profilo amministrativo, è demanio su cui non si puo' far finta di nulla".

Il caso Capocotta
"A Capocotta abbiamo fatto autodemolire i chioschi e li abbiamo fatti tornare alle loro dimensioni originarie. Sulla gestione il consiglio di Stato, pochi giorni fa, però ha emesso una sentenza che non ci ha dato ragione perché non si è in presenza di concessioni come le altre".
Gli uffici del municipio hanno specificato: "Non arreca un pregiudizio la permanenza dei gestori all’interno dei chioschi perché la loro attività riguarda anche l’area protetta in una zona con caratteristiche peculiari rispetto alle altre del litorale". Quindi gli "attuali gestori rimarranno nei chioschi". "Ai cosiddetti cancelli di Castel Porziano – ha poi aggiunto Vulpiani - sono stati demoliti i chioschi e anche questi sono tornati alle loro dimensioni originali, ma in questo caso si sta procedendo a gara per l’affidamento dei servizi".

Le spiagge libere
"Sei spiagge libere sono rientrate in possesso del municipio perché sono scadute le concessioni. Abbiamo verificato che non tutte erano a norma. Stiamo valutando di abbattere, insieme a Risorse per Roma, i chioschi per far vedere come deve essere una spiaggia libera. Nelle more di queste attività garantiremo sia la pulizia delle spiagge che l’assistenza con la presenza dei bagnini. Vedremo se far partire le concessioni anche alle associazioni che gestivano in concessione un bene del comune fatto in modo non regolare. Cercando una soluzione per evitare che ci sia gente che non lavora quest’estate".
“Ostia non è, sotto il profilo delle periferie, la più degradata. Non ci sarebbe bisogno, dal punto di vista ambientale, neanche di grandi investimenti. Ostia ha meno problemi rispetto ad altre periferie, abbiamo il lungomuro… ma il lungomuro si può fare in legno e non in cemento”.
“C’è una battaglia forte – ha poi concluso Vulpiani - tra noi organi amministrativi e i gestori degli stabilimenti. Li abbiamo invitati a rispettare le regole, se non adempiono ci saranno procedimenti amministrativi di tipo giudiziario. Abbiamo inoltre istituito un fondo per l’abbattimento”.

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