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Roma
Ostia, richieste maxi-condanne a 177 anni per il clan Fasciani

Pugno duro del sostituto procuratore generale, Giancarlo Amato, contro il clan Fasciani. Chiesti nel corso del secondo processo d'appello un totale di 177 anni di condanna per alcuni esponenti.

 

In primo grado, il tribunale riconobbe l'associazione di stampo mafioso e l'aggravante del metodo mafioso, che invece caddero nel giudizio d'appello. Salvo poi veder ripristinato il reato previsto dall'articolo 416 bis nel processo su "Mafia Capitale". Il 26 ottobre dello scorso anno, però, è stata la Cassazione a ritenere "processualmente acquisito che la famiglia Fasciani ha costituito un'associazione per delinquere di tipo mafioso con a capo Carmine Fasciani": da qui il rinvio a un nuovo processo d'appello affinché si riesamini l'intera vicenda "a partire proprio dal carattere mafioso del gruppo" rivalutando ogni questione "circa la partecipazione, con il relativo grado e consapevolezza, degli imputati al predetto sodalizio".


La pena più alta (27 anni e 10 mesi di reclusione) è stata chiesta nei confronti del boss Carmine Fasciani; 12 anni e 9 mesi sono stati sollecitati per la moglie Silvia Franca Bartoli, 25 anni e 4 mesi per la figlia Sabrina e 9 anni e 8 mesi per l'altra figlia Azzurra. Il rappresentante della pubblica accusa si e' poi pronunciato per la condanna a 25 anni e 3 mesi di Riccardo Sibio, 10 anni e sei mesi di Alessandro Fasciani, 12 anni e 9 mesi di Luciano Bitti, 13 anni di John Gilberto Colabella e 10 anni di Mirko Mazzoni.

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