Roma
Ostia, testata a giornalista: è mafia. Cassazione conferma la condanna a Spada
La Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 6 per Roberto Spada, aggravata dal metodo mafioso
Confermata in via definitiva la condanna a 6 anni di reclusione inflitta a Roberto Spada per lesioni aggravate dal metodo mafioso in relazione all'aggressione, avvenuta il 7 novembre 2017, ai danni del giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi e del cameraman Edoardo Anselmi.
La quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Grazia Miccoli, ha infatti rigettato il ricorso con cui la difesa dell'imputato contestava, in particolare, la sussistenza dell'aggravante mafiosa.
Anche il sostituto pg della Suprema Corte, Pasquale Fimiani, nella sua requisitoria di mercoledì mattina, aveva sollecitato la conferma della sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d'appello di Roma nel dicembre 2018. Secondo il pg, e anche per le parti civili - non ricorrenti in Cassazione - Comune di Roma, Regione Lazio, Fnsi, oltre ai due giornalisti di “Nemo”, il ricorso di Spada andava dichiarato inammissibile. Roberto Spada, alla fine di settembre, è stato condannato all'ergastolo in primo grado per associazione mafiosa.
Ostia, testata a giornalista, legale Fnsi: "Sentenza è riconoscimento per lavoro cronisti"
"Questa sentenza è un riconoscimento per tutti quei giornalisti, come Daniele Piervincenzi, che ogni giorno varcano i fortini della criminalità organizzata per rivolgere a piccoli e grandi boss le domande più scomode". Così l'avvocato Giulio Vasaturo, legale della Fnsi, costituita parte civile nel processo a carico di Roberto Spada commenta la decisione presa stasera dalla Cassazione. "Questa pronuncia - aggiunge - riconosce la matrice propriamente mafiosa di un atto di protervia criminale particolarmente efferato e vile".
Ostia, testata a giornalista, Raggi: "A Roma non c'è spazio per mafia"
"A Roma non c'è spazio per mafia e criminalità". Con queste parole, la sindaca della Capitale Virginia Raggi commenta la sentenza della Cassazione su Roberto Spada, dopo aver assistito alla lettura del verdetto in aula. La sentenza con cui la Suprema Corte ha confermato 6 anni di reclusione per Spada, imputato per lesioni aggravate dal metodo mafioso in relazione all'aggressione della troupe Rai di "Nemo", "è una vittoria giuridica - aggiunge Raggi - e anche un segnale molto forte contro la criminalità".