“Palazzo Nardini è inalienabile”. Il Tar respinge la sospensiva sul vincolo
Respinta la richiesta di sospensiva sul vincolo, avanzata da Invimit
Il Tar dice "no" alla richiesta di sospensiva del vincolo, "Palazzo nardini è inalienabile". Respinto il ricorso presentato da Invimit.
Lo annuncia tramite una nota la Soprintendenza Speciale di Roma, rimandando, di fatto, la questione della vendita alla conclusione dell'iter a dicembre: Il 10 aprile 2018, - si legge nella nota - la Soprintendenza Speciale di Roma aveva avviato un nuovo vincolo ai sensi dell’articolo 10, comma 3, lettera d) della Legge 42 del 2004, o Codice dei Beni Culturali.Il nuovo procedimento, in via di definizione, è finalizzato alla dichiarazione dell’interesse particolarmente importante del complesso, per il suo riferimento con la storia politica, della cultura, nonché di testimonianza dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive e religiose (vedi scheda storica in allegato). Con la ridefinizione del vincolo Palazzo Nardini diventa inalienabile.Il ricorso al Tar, è stato presentato da Invimit, società del Ministero dell’Economia, cui la Regione Lazio aveva assegnato lo storico edificio per la sua vendita, e chiedeva la sospensiva della proposta di vincolo e il suo annullamento. L’Ordinanza del Tar, respingendo la richiesta di sospensiva, sottolinea 'la particolare rilevanza degli interessi pubblici coinvolti nella vicenda' e conseguentemente la necessità che l’iter di vincolo venga prima concluso, per potersi poi esprimere in una successiva udienza di merito, fissata per il prossimo dicembre".
Palazzo Nardini si trova in via del Governo Vecchio. Il suo nucleo originario fu costruito tra il 1470 e il 1480. L'immobile è stato sede del governatore di Roma tra il 1624 e il 1755. Negli anni Settanta del secolo scorso fu infine occupato dal Movimento per la liberazione della Donna.