Roma

Pancia scoperta al Righi, Costarelli: “Dress code anche per ragazzi e docenti"

Presidi del Lazio sulla protesta al Righi: “È un loro diritto, ma non devono interrompere il servizio scolastico”

di Francesca Barbato

“Il buon costume vale per tutti, non solo per le studentesse”: Costarelli, Presidi del Lazio, commenta così quanto accaduto al liceo Righi, dove una professoressa ha paragonato una sua alunna a una “prostituta della Salaria” per il suo abbigliamento.

Sulla protesta scattata questa mattina davanti all’istituto: “I compagni di scuola hanno tutto il diritto di protestare, ma non devono interrompere il servizio scolastico”. La rappresentante dei Presidi del Lazio chiede un provvedimento disciplinare per la docente. Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione Presidi del Lazio e Dirigente scolastica del liceo Newton a Roma, è contraria all’utilizzo di top o abbigliamenti “da spiaggia” in classe, ma dice basta ai giudizi validi solo per le ragazze ed estende il discorso a tutto il personale scolastico.

Ha seguito quello che è successo al Liceo Righi? Una professoressa ha dato della prostituta a una sua alunna colpevole di avere la pancia di fuori. Che idea si è fatta?

Ovviamente solo i protagonisti sanno cosa è successo. Anche a inizio anno era già successo qualcosa di simile. Sul modo di vestire a scuola il discorso è valido per tutte e tutti, ragazze, ragazzi, professoresse e dirigenti. Quello che non è mai opportuno è collegare il discorso del dress code solo al femminile. Se un ragazzo indossa i bermuda non si dice nulla, ma se una ragazza porta la pancia di fuori si fanno allusioni di genere: questo è inopportuno. L’opportunità nel modo di vestire è per tutti. Io non ho mai fatto circolari di questo tipo, il buon costume è qualcosa che è sopra di noi. Secondo me il top va bene in spiaggia, ma non va bene a scuola. Il discorso della docente del Righi è diverso  però perché non si accosta una ragazza a una donna di facili costumi perché questi sono pregiudizi di genere. I pregiudizi di genere sono da dimenticare.

Oggi i compagni di scuola della studentessa hanno protestato presentandosi in gonna e short e saltando la prima ora. Cosa ne pensa della protesta?

I ragazzi hanno il diritto a esprimersi e la forma scelta è quella studentesca, sulla quale non mi esprimo. Per come la vedo le proteste non devono interrompere però il servizio scolastico. Ritengo che sia un diritto degli studenti manifestare, ma la protesta non dovrebbe inficiare sul servizio scolastico.

Se potesse parlare con l’insegnante cosa direbbe?

Conosco bene la Dirigente scolastica e so che saprà bene come porsi nei confronti della docente. Alla professoressa farei capire la leggerezza e la superficialità con la quale si è espressa. La forma disciplinare sarà il Dirigente a definirla. Io non lascerei correre con leggerezza un fatto del genere.